Giro del Delfinato 2019, Froome: “Appuntamento ideale per verificare la forma. Ho lavorato bene e sono molto motivato”

 

Chris Froome testa la sua condizione al Giro del Delfinato 2019. A meno di un mese dalla partenza del Tour de France (6-28 luglio), nel quale andrà a caccia della quinta vittoria dopo aver ceduto il trono al compagno di squadra Geraint Thomas un anno fa, il capitano del Team Ineos si presenta ai nastri di partenza della breve corsa a tappe transalpina con l’obiettivo di misurare il suo stato di forma in vista del grande appuntamento stagionale. Rimasto al coperto nelle prime uscite dell’anno, il 34enne di Nairobi – che ha già vinto il Criterium tre volte in passato (2013, 2015 e 2016) –  è stato di aiuto ai compagni in Colombia, alla Volta a Catalunya, al Tour of the Alps e al Tour de Yorkshire, senza impegnarsi in prima persona per curare le rispettive classifiche generali. Stavolta, però, i galloni di leader della formazione britannica potrebbero spettare proprio a lui.

“È sempre una corsa speciale per me, soprattutto perché è l’ultima prima del Tour de France. C’è sempre un alto livello di competizione ed è un ottimo palcoscenico per verificare la propria condizione e vedere che tipo di lavori aggiuntivi fare prima dell’inizio della Grande Boucle. Sicuramente è una corsa diversa dal Tour perché non hai lo stesso carico di pressione sulle spalle, così puoi correre in maniera diversa e prenderti qualche rischio in più attaccando se senti di avere una buona gamba. Non ho effettuato troppe ricognizioni sul percorso, ma ho visto le altimetrie e credo che la cronometro sia un buon test per vedere come stia io e come stiano gli altri corridori che puntano alla classifica generale. C’è un campo di contendenti alla vittoria finale molto forte, simile a quello che incontreremo al Tour de France. Ci aspetta una bella battaglia già questa settimana”.

Per la prima volta in stagione il Keniano Bianco dovrebbe infatti puntare a curare la classifica generale, dopo aver corso al servizio dei compagni di squadra nelle precedenti apparizioni nelle brevi corse a tappe: “Mi è stato utile non avere pressioni. Questo mi ha permesso di restare concentrato sui miei allenamenti e sulla preparazione per il mio grande obiettivo stagionale. Ho messo a disposizione dei ragazzi più giovani ciò che ho imparato negli anni scorsi e li ho aiutati a vincere alcune corse molto importanti. È stato un ruolo divertente e mi sono goduto questo lavoro con i ragazzi più giovani. È sempre bello vedere una vittoria da un altro punto di vista, come mi capitava magari ad inizio carriera ed è motivante per me vedere dei compagni di squadra vincere corse. Per ognuno è motivo di ispirazione per fare ancora meglio e provare a vincere di più”.

Nonostante l’inattività delle ultime settimane, il vincitore del Giro d’Italia 2018 è convinto di essere in discreta forma: “Ho effettuato una preparazione molto simile rispetto a quella di due anni fa, mentre l’anno scorso arrivavo al Tour dopo aver partecipato al Giro d’Italia. Questo significa che arrivo all’appuntamento più fresco e, a questo punto della stagione, più rilassato. Ho dovuto pensare soltanto ad arrivare pronto al Tour de France. Questo significa che ho più energie e più motivazioni. Penso di avere una fantastica opportunità e sono molto motivato. Ho lavorato molto duramente negli ultimi mesi e mi sento bene, ma vedremo in corsa come starò davvero”.

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