Cofidis, il general manager Cedric Vasseur: “C’è la paura di aver lavorato per niente”

Situazione difficile, difficilissima, per le squadre del ciclismo professionistico. Da più parti arrivano punti di vista foschi e grida d’allarme più o meno accorate. È il caso anche di Cedric Vasseur e della “sua” Cofidis, che nel 2020 ha compiuto il salto nel World Tour, assicurandosi anche le prestazioni di Elia Viviani. Tocca al dirigente francese analizzare lo scenario in cui si muove il ciclismo in queste settimane e, nel suo caso, ammettere anche diverse paure che ne attanagliano i pensieri. L’emergenza-Coronavirus, rimanendo al piano sportivo, sta infliggendo colpi durissimi allo sport, su tutti i livelli.

“Il Tour de France 2020? Parlarne in questo momento è forse prematuro – ha detto Vasseur a CyclismActuIl calendario ora è più ampio visto che non ci sono i Giochi di Tokyo 2020 e questo può darci la speranza di uno spostamento, magari ad agosto. ASO dovrà porsi molte domande, ma, in ogni caso, io mi fido completamente di loro. Se c’è un evento in grado di spostarsi un mese, superando tutte le difficoltà, quello è il Tour de France. Ma, al momento, ogni evento internazionale ha lo stesso problema, quello di riunire persone di diversi paesi. Quindi, non possiamo immaginare una Grand Boucle se la situazione sanitaria non si muove nella giusta direzione”.

Cosa significa il Tour per il mondo del ciclismo? “È la vetrina per eccellenza – continua Vasseur – Che tu sia un corridore, una squadra, uno sponsor… Tutti abbiamo gli occhi del mondo puntati addosso nel mese di luglio. La Grande corsa francese è quella che riunisce il maggior numero di spettatori, in tivù e dal vivo, ed è la gara in cui tutti gli sponsor ambiscono a farsi vedere. Quindi, una stagione senza Tour de France sarebbe un enorme problema e probabilmente ci saranno molti danni collaterali se non si farà. In ogni caso, sarà un periodo molto turbolento e sicuramente problematico per molte realtà nel mondo del ciclismo”.

Il dirigente della Cofidis ha una paura particolare: “Quella della ‘stagione bianca’. Ad esempio, il primo vero obiettivo di Viviani era la Milano-Sanremo, che avrebbe dovuto avere luogo sabato scorso. Avrebbe dovuto anche fare il Giro d’Italia, che al momento è annullato per il momento. Guillaume Martin aveva nel mirino il Tour, ma per affrontarlo devi prepararti bene in montagna e gareggiare, cose che per il momento non possiamo fare. Mi dico che la situazione è la stessa per tutte le squadre: è semplicemente necessario gestirla, e sappiamo anche che è solo sport, che non è una priorità nella situazione attuale. Questo è il messaggio che invio ai miei corridori chiedendo loro di non stressarsi e di non pensare al peggio. Sappiamo che è una situazione difficile, ma la cosa principale è che prima o poi ricominceremo”.

“Come mi sento io? Non posso nascondere il fatto di essere preoccupato – chiude Vasseur – Per noi è molto difficile fare piani e sappiamo benissimo che una stagione ciclistica si basa prima di tutto su solide basi. Il lavoro è stato fatto questo inverno, i programmi sono stati fatti per tutti i corridori, ma oggi siamo costretti a mettere in attesa tutti i nostri progetti futuri. La vera difficoltà è che abbiamo l’impressione di aver lavorato per niente. Per il momento stiamo navigando al buio”.

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