BikeExchange-Jayco, Michael Matthews: “Penso di aver bisogno di tornare a divertirmi, voglio dimostrare di poter cambiare le cose”

Troppe aspettative e una ingente pianificazione spengono la fiamma di Michael Matthews. Una stagione opaca quella del corridore australiano, nessuna vittoria, un secondo posto dietro a Julian Alaphilippe nella tappa d’apertura del Tour de France e poco altro, pur avendoci provato spesso. Ogni piazzamento sembrava poter riaccendere quella scintilla che è propria della sua indole, ma questo non è mai accaduto nel 2021. Un’esplosione mai avvenuta dovuta a tanti fattori, in primis la perdita del divertimento, il venir meno del piacere di andare in bicicletta, una causa sempre più comune nel professionismo che spesso può portare anche all’abbandono, vedi Marcel Kittel e, anche se temporaneamente, Tom Dumoulin.

Intervistato dalla rivista Procycling, il portacolori del Team BikeExchange ha rivelato come abbia attraversato brutti momenti nella passata stagione: “Non mentirò, è stato un anno difficile. Ho attraversato molti alti e bassi da cui ho imparato molto, ma non in senso positivo”. Con la squadra aveva pianificato tutto, forse troppo, facendogli perdere il gusto dell’andare in bici: “Quest’anno abbiamo cercato di analizzare tutto, ogni singola gara. Come l’avrei fatta, come avrei vinto, come mi sarei allenato. Penso solo di aver bisogno di dover tornare a divertirmi in sella alla mia bici, ad allenarmi e a correre”. commenta il classe 1990.

L’inizio di stagione senza vittorie, cosa a cui non era abituato, non gli ha permesso di acquisire sicurezza e questo lo ha perseguitato per il resto dell’anno: “Normalmente inizio la stagione con successo e quindi poi è abbastanza facile continuare ad andare avanti e restare al top. All’inizio di questo anno stavo bene, ma non ero dove dovevo essere e poi è arrivato lo stress e la paura di non vincere e non riuscire a fare niente in corsa”. Un’ossessione che gli è costata cara; la mancanza di quel qualcosa necessario per vincere potrebbe essere dovuto all’overtraining, fenomeno sempre più presente nei corridori in questi ultimi anni: “Forse ero in sovrallenamento e arrivavo alle gare non abbastanza fresco. Poi in situazioni difficili in cui devi prendere la giusta decisione nelle gare, non lo fai perché non sei tranquillo, non sei te stesso”.

Nel 2022 la speranza di rivederlo a braccia alzate, per lui e per la sua squadra, team in cui il nativo di Canberra crede molto: “Il ritorno in BikeExchange era sicuramente quello di cui avevo bisogno. Tornando volevo dimostrare loro che avevano fatto bene a farmi tornare e che ne ero grato. Forse ho solo esagerato. Sono motivato per il prossimo anno per dimostrare che posso cambiare le cose e che merito ancora il posto in questo fantastico team. Voglio mostrargli quanto sono felice di essere tornato”.

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