Vuelta a España 2020, la Fundación-Euskadi sulla mancata Wild Card: “Peccato, ma il nostro è un progetto a lunga scadenza”

La Vuelta a España 2020 (20 ottobre – 8 novembre) ha ufficializzato gli inviti per le squadre Professional che saranno al via. Fra queste non ci sarà la Fundación-Euskadi, che si è vista preferire altre due formazioni spagnole come la Burgos-BH e la Caja Rural. Un duro colpo per la formazione patrocinata da Mikel Landa, che sta provando a trovare solidità nel panorama professionistico dopo aver rilanciato un nome che ha fatto la storia recente del ciclismo mondiale, diventando orgoglio e simbolo di tutta una regione. In casa Euskadi, però, non ne fanno un dramma e continuano a guardare al futuro.

“È un peccato, ma non è una grande delusione – le parole del team manager Jesus Ezkurdia riportate da AS –  Quando abbiamo iniziato questo progetto, avevamo già specificato che si trattava diun qualcosa a  lungo termine. Continuiamo a fare il nostro lavoro per crescere e mostrare il nostro valore. Questo è il nostro primo anno come squadra Professional e, sebbene siamo partiti bene nelle prime gare della stagione, era un’eventualità possibile quella di non avere una Wild Card, visto che ce ne sono solo due a disposizione”.

Un po’ di speranza in più era maturata vista la “ristrutturazione” della Vuelta, con la corsa a tappe spagnola che ha rinunciato alla partenza dai Paesi Bassi e che vedrà le prime tappe proprio nei Paesi Baschi, “patria” della Fundación-Euskadi: “È un periodo di grandi incertezze – dice ancora Ezkurdia – Si modificano le caratteristiche delle gare e anche le date. La Vuelta sembrava dovesse tenere le 21 tappe e invece poi è passata a 18. Quello che è più importante è la salute e continuare a lavorare per tornare poco alla volta alla normalità”.

Rispondi

Pulsante per tornare all'inizio