Vuelta a España 2018, Bouhanni come l’Araba Fenice: “Era un’occasione da non perdere”

Nacer Bouhanni ha messo la sua ruota davanti a tutti nella sesta tappa della Vuelta a España 2018. Reduce da una giornata controversa, con una multa ricevuta per “comportamento tra un corridore e un direttore sportivo che danneggia l’immagine del ciclismo” per una ricostruzione poi smentita sia dal diretto interessato che dalla squadra, il velocista della Cofidis, Solutions Crédits si è rifatto con gli interessi regolando tutti gli avversari più accreditati nel secondo arrivo a ranghi compatti del GT iberico. Impostata una volata lunga, l’ex boxeur ha sgomitato con Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), che ha lamentato un suo cambio di traiettoria rialzandosi negli ultimi 50 metri, ed è riuscito a resistere al ritorno di Danny Van Poppel (LottoNL-Jumbo) ed Elia Viviani (Quick-Step Floors) regolandoli nell’ordine sul traguardo di San Javier.

“Il finale era molto nervoso e bisogna essere forti. Ho provato a restare tra i primi e devo ringraziare la squadra per il lavoro che ha svolto. Mi hanno permesso di restare sempre tra i primi 30/40. Sapevamo che bisognava affrontare l’ultima curva in buona posizione per avere chance, inoltre c’era il vento a complicare le cose. Quella di oggi era un’occasione da non lasciarsi sfuggire – ripete più volte – perché era per sprinter puri. Alle prossime tappe penserò più avanti”.

Il successo odierno chiude un periodo decisamente complicato per Bouhanni, iniziato con l’esclusione a sorpresa dal roster per il Tour de France 2018 a vantaggio del compagno di squadra Christophe Laporte e terminata con l’episodio incriminato di ieri: “Mi sono sempre allenato con professionalità, la carriera di uno sportivo è fatta di alti e bassi. Ho saputo rialzarmi e spero di continuare così“.

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