I Volti Nuovi del Gruppo, Fausto Masnada: “Ogni risultato mi regalerà emozioni che ricorderò per tutta la vita”

Quarto appuntamento con I Volti Nuovi del Gruppo, la rubrica che presenta i neoprofessionisti italiani della stagione 2017. Questa sera abbiamo con noi Fausto Masnada che proprio in questi giorni ha fatto il suo esordio ufficiale tra i professionisti alla Vuelta a San Juan, indossando la maglia della Androni – Sidermec. Nato a Bergamo il 6 novembre 1993, è cresciuto in uno dei vivai d’eccellenza in Italia, quello del Team Colpack. Ragazzo di grande talento, riesce ad esprimersi al meglio sui percorsi impegnativi e non è un caso che nel suo palmares da Under23 figurino successi come il Piccolo Giro di Lombardia e il Giro del Medio Brenta. Alla corte di Gianni Savio avrà la possibilità di continuare a crescere senza pressioni, con l’auspicio di esprimere al meglio il suo potenziale tra i professionisti.

Inizia la avventura da professionista con la Androni – Sidermec. Con quali sensazioni approcci alla nuova stagione? 

Salve a tutti, prima di iniziare a rispondere alle domande voglio ringraziare SpazioCiclismo per questa intervista. Sicuramente questo 2017 sarà molto importante per me. Mi sono preparato bene e con costanza in questi mesi invernali per cui vado alla Vuelta San Juan consapevole di non poter competere con i migliori, ma nello stesso tempo con una condizione che spero mi permetta di ritagliarmi qualche spazio in una tappa.

Che ambiente hai trovato in squadra? 
In squadra mi sono trovato fin dal primo ritiro benissimo, siamo una squadra piccola e con molti ragazzi della mia età per cui siamo riusciti subito a creare un grande gruppo affiatato e con tanta voglia di fare, grazie anche ai consigli dei più esperti Gavazzi e Frapporti. Sono sicuro che otterremo buoni risultati.

Che obiettivi ti poni per il 2017? 
Il mio obbiettivo per il 2017 è quello di imparare da chi ha molto più esperienza di me, essere di aiuto alla squadra e, se ci saranno occasioni per ottenere un risultato, spero di riuscire a sfruttarle nel migliore dei modi.

Cosa ti spaventa maggiormente del salto tra i professionisti? 
Ci sono molte cose che mi spaventano in questo passaggio dai dilettanti al professionismo. Sicuramente sarà tutto nuovo, dalla tattica di corsa alle ore di gara, ai chilometri. Per cui speriamo solo di non fare troppa fatica e di non incorrere in qualche caduta che mi condizionerebbe la stagione.

Lo scorso anno hai fatto qualche gara come stagista in Lampre. Che esperienza è stata? Pensi possa aiutarti nell’inserimento tra i pro’? 
Sicuramente l’ esperienza fatta con il Team Lampre mi è stata molto di aiuto, è bella e utile perché ho corso in gare importanti dove c’erano i migliori al mondo e ho capito cosa vuol dire veramente andare forte. Ho notato molto la differenza tattica nella gare di un giorno, dove sono presenti quasi tutte le squadre WorldTour che controllano la corsa. Mi è piaciuto aver fatto parte di una grande squadra, con molti corridori forti, organizzata e preparata in tutto per correre le migliori corse al mondo.

Qual è il ricordo più bello che ti porti dall’esperienza tra gli Under23? 
Gli anni da Under23 sono stati pieni di ricordi ed emozioni. Ciò che mi porterò dentro oltre alle vittorie è il grande gruppo che siamo riusciti a creare nel corso degli anni. Eravamo tutti uniti e questa è stata la nostra forza. In squadra non avevo colleghi di lavoro, ma veri amici con i quali ho trascorso momenti che ricorderò in futuro. Tutto è stato possibile grazie alla grande organizzazione e alla passione delle persone che lavorano nel Team Colpack. È anche per merito loro che quest’anno debutterò nel professionismo.

Il rimpianto più grande? 
Il rimpianto è quello di aver commesso molti errori tra secondo e terzo anno Under23 e ho perso tempo e risultati. Magari mi avrebbero permesso di passare molto prima. Però ora sono qui e l’obiettivo è di fare il salto di categoria. L’ho raggiunto per cui gli errori commessi mi sono serviti da lezione per il futuro.

Come ti sei avvicinato il ciclismo? 
Ho iniziato a correre in bici all’ età di 6 anni grazie ad un amico che aveva iniziato qualche mese prima di me. Correvamo nella stessa squadra la Pedale Brembillese, alla mia prima gara io ho fatto secondo e lui terzo. Dopo pochi giorni lui ha smesso, io ho continuato fino ad oggi e spero di farlo ancora per molto.

Ricordi la tua prima vittoria? 
Come tutti i ciclisti ricordo perfettamente la mia prima vittoria. La ricordo anche perché da giovane vincevo molto poco, una massimo due corse all’anno. Però in quella occasione avevo vinto come piace fare a me, arrivando da solo.

Quando hai capito di poter raggiungere il professionismo? 
Ho capito di poter realizzare il sogno del professionismo da primo anno under quando, nonostante fosse l’ anno del debutto nei dilettanti, ero andato molto bene sopratutto in alcune corse importanti. Poi mi sono un po’ perso ma grazie alle persone che mi sono vicine e che mi sostengono sono riuscito a ritornare negli ultimi due anni quello che ero e che sono realmente, con la testa e la voglia di fare.

Per chi non ti conosce, che tipo di corridore sei? 
Sono un passista scalatore, vado bene a cronometro e me la cavo in salita, dove spero di migliorare ulteriormente. Altre caratteristiche non credo di averle anche perché nelle poche volate che ho fatto non ho mai ottenuto buoni risultati.

Sogno nel cassetto da corridore? 
Il mio sogno nel cassetto l’ho realizzato ad agosto del 2016, quando Gianni Savio mi ha dato fiducia e mi ha fatto firmare un contratto di 2 anni nella Androni-Sidermec. Il mio obiettivo era quello fin da quando avevo 6 anni. Ora che ho esaudito il primo sogno ne sto coltivando altri e sono molti però non ci voglio pensare, voglio vivere la giornata impegnandomi al massimo. Ogni piazzamento o vittoria che raccoglierò da qui in poi sarà utile per il futuro e mi regalerà sicuramente emozioni che mi ricorderò per tutta la vita.
Grazie a Spaziociclismo per il tempo dedicatomi in questa intervista. Vi invito a seguirci numerosi sulle pagine Social mie e del Team Androni Sidermec. A presto.

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