Tour de France 2020, Jean-René Bernaudeau boccia le porte chiuse: “Non ha senso fare il Tour tanto per farlo”

Il tema del Tour de France 2020 a porte chiuse è uno dei più dibattuti attualmente all’interno del mondo del ciclismo. La ministra dello sport francese ha aperto totalmente a questa possibilità, mentre alcuni addetti ai lavori come Giuseppe Martinelli si sono detti contrari. Sulla stessa linea di Martinelli si è posto anche Jean-René Bernaudeau, team manager della Total Direct Energie. In un’intervista rilasciata a Ouest France, Bernaudeau ha sollevato parecchi interrogativi, come quello delle reazioni delle città che ospiteranno le tappe o quello degli alloggi in hotel, senza dimenticare che allo stato attuale delle cose è impossibile prevedere l’evoluzione della pandemia.

Non faremo il Tour solo per fare il Tour, non ha senso – ha esordito – Parliamo della più grande corsa al mondo, con tanti interessi in gioco, ma anche un’immensa festa familiare a cielo aperto e non abbiamo il diritto di macchiarla. Senza pubblico a bordo strada, né alle partenze, né agli arrivi, sarebbe molto rischioso. Sembrerebbe irreale, ma questo è solo il mio pensiero. Come reagirebbero i sindaci? Come si organizzeranno le squadre, ad esempio negli hotel? O l’epidemia sarà superata e tutto andrà regolarmente, come voglio credere, oppure non sarà così e il Tour non si farà. Credo che si stiano avanzando delle proposte un po’ precipitosamente. Non è ragionevole. Chi può dire come si evolverà il virus nel mondo e dove saremo tra tre mesi? Nemmeno gli esperti lo sanno”.

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