Tour de France 2020, Marc Madiot: “Correre a luglio potrebbe simboleggiare l’inizio di un nuovo periodo dopo la crisi”

I grandi giri come simbolo della rinascita mondiale. L’idea di RCS è sempre stata quella di indicare la prossima partenza del Giro (la cui data è ancora incerta dopo la sospensione della corsa) e nelle ultime ore anche gli addetti ai lavori d’Oltralpe sembrano voler seguire la stessa linea. La ministra dello sport ha apertamente parlato della possibilità di disputare la corsa a porte chiuse, suscitando reazioni miste tra corridori e team manager. Di questi ultimi fa parte Marc Madiot, che parlando dalle colonne del quotidiano francese Libération ha dichiarato di vedere un’eventuale partenza del Tour come segnale di speranza.

Il Tour a luglio potrebbe simboleggiare l’inizio di un nuovo periodo dopo la crisi – ha detto il team manager della Groupama, pur ammettendo le difficoltà delle porte chiuse – Tecnicamente non è un compito facile per ASO, ma c’è la televisione e il Tour potrebbe segnare l’inizio di un periodo in cui potremo lentamente tornare alla vecchia vita quotidiana. Sarebbe positivo sia per l’economia del ciclismo che per i francesi poter rivivere un po’ di normalità a luglio”.

Entro metà maggio ASO prenderà la decisione definitiva sulla data, ma la speranza di Madiot è quella di poter correre a luglio: “Consideratolo un punto luminoso per il popolo, qualcosa che fa bene al morale. Può essere una speranza vuota, ma anche noi dobbiamo aggrapparci a qualcosa. Se il Tour dovesse effettivamente aver luogo, vorrebbe dire che la situazione si sarebbe normalizzata dopo un periodo di blocco”.

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