Tour de France 2019, Michael Woods al debutto: “Sono emozionato e nervoso”

Michael Woods pronto al debutto al Tour de France 2019. Il corridore canadese sarà infatti alla sua prima Grande Boucle dopo essere stato selezionato dalla EF Education First in supporto al colombiano Rigoberto Uran insieme allo statunitense Tejay Van Garderen. Dopo aver partecipato due volte sia al Giro d’Italia che alla Vuelta, ottenendo come migliori risultati il settimo posto assoluto alla Vuelta 2017, conquistando anche una tappa, e il diciannovesimo al Giro dello scorso anno, il corridore canadese ha dichiarato di essere entusiasta, ma anche un po’ nervoso in vista della partenza della Grande Boucle.

È davvero speciale per me, soprattutto dopo aver iniziato a pedalare in tarda età –  ammette in conferenza stampa colui che è arrivato nel grande ciclismo solamente nel 2016 – Ho iniziato a fare sport come runner e, guardando il Tour ogni estate, sono diventato un fan del Tour. Non ero un appassionato di ciclismo, ma del Tour. Conosco molte persone in Canada che fanno così. Non sanno molto di ciclismo, ma seguono il Tour de France ogni estate.”

Secondo Michael l’avvicinamento alla corsa francese è diverso rispetto alle altre gare: “Si può percepire l’importanza e quel livello di attenzione in più anche negli ultimi giorni che si avvicinano all’inizio della gara. Questa è la corsa più importante, voglio correrla e voglio rappresentare il Canada sul più grande palcoscenico. Sono davvero emozionato per questo”.

Mentre Rigoberto Uran sarà il capitano della squadra, dopo il secondo posto ottenuto dietro Chris Froome al Tour 2017, il 32enne canadese non vede l’ora di imparare dai suoi più esperti compagni, ma spera anche di poter avere l’opportunità di poter lottare per una vittoria di tappa. “È davvero bello avere Tejay e Rigo qui perché sono un’aiuto contro la pressione – aggiunge – Tejay mi diceva che per lui sarà l’ottavo Tour, mentre per Rigo il sesto, quindi anche questo mi aiuta”.

Il corridore nordamericano parla anche dei suoi obiettivi personali: “Vorrei provare ad ottenere qualche successo individuale. Punto a di fare bene. Voglio provare a vincere una tappa. Dipenderà molto da come mi troverò nei primi giorni. Se riuscirò a restare sano e salvo, mi piacerebbe provare ad attaccare più avanti”.

La prima partecipazione metterà Woods di fronte a un livello di competizione differente rispetto a quello a cui era abituato, soprattutto da un punto di vista di stress mentale: “Da quello che mi hanno detto tutti i corridori con cui ho parlato, non penso che la velocità cambierà molto e nemmeno le difficoltà da un punto di vista fisiologico visto che saranno sempre gli stessi corridori contro cui gareggiamo tutto l’anno. Ma dove sono sicuro che le cose cambieranno sarà il livello di stress – analizza il canadese –  C’è una maggiore attenzione sul Tour de France e questo aumenta la tensione: i corridori lo vogliono di più, sono disposti a correre più rischi e quell’elemento di pericolo, di stress, aumenterà di dieci volte”.

Ed è indubbiamente questo aspetto quello che maggiormente lo preoccupa, soprattutto per quanto riguarda le prime giornate di corsa. “Ho vissuto alcuni assaggi in altre gare ed è terrificante – conclude – Quando ci sono 180 corridori che vogliono stare davanti, può essere piuttosto vivace, ed è per questo che ci sono tanti incidenti all’inizio del Tour rispetto alle altre corse. Sono stressato per questo, sicuramente.”

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