Tour de France 2018, Moscon: “Chiedo scusa a tutti, non ho scusanti. Non avevo intenzione di colpire Gesbert e non l’ho colpito”

Gianni Moscon si scusa per l’episodio che ha portato alla sua esclusione dal Tour de France 2018. Espulso ieri dalla corsa per atti violenti nei confronti di un altro corridore, il corridore del Team Sky è apparso visibilmente scosso per quanto accaduto in un video di scuse postato dalla formazione britannica. Il giovane corridore italiano, purtroppo non al primo episodio controverso, si mostra dunque dispiaciuto per quanto fatto ad inizio tappa, quando non era ancora stato percorso neanche un chilometro di corsa. Un atto scriteriato, che un professionista come lui dovrebbe evitare a prescindere dalle provocazioni che ha probabilmente subito. Un gesto che rischia di costargli molto più della sola esclusione dalla Grande Boucle.

“Mi scuso per l’incidente, sono pentito delle mie azioni – esordisce – oglio scusarmi personalmente con Elie Gesbert per l’incidente. Quanto successo è stato sbagliato e un brutto esempio da parte mia nei confornti di tutti. Voglio scusarmi publicamente per quanto successo con i miei compagni e tutti coloro che sono alla Sky e sul Tour de France. So di non avere scuse, accetto la decisione degli organizzatori della corsa. Sono molto triste per i miei compagni e mi dispiace davvero tanto”.

Sullo stesso stile quanto espresso alla Gazzetta dello Sport, anche se i questo caso arriva una precisazione sul gesto e sulle sue intenzioni, per le quali comunque non cerca giustificazioni: “Chiedo scusa a tutti, non ho scusanti. Non avevo intenzione di colpire Gesbert e non l’ho colpito. Ma si tratta di un gesto che non dovevo fare. Non è un bell’esempio. Sono più che dispiaciuto”.

Un commento

  1. Sono veramente troppi gli episodi in cui Moscon dimostra di non essere capace di comportarsi correttamente nei riguardi dei colleghi, siano essi dei campioni o dei semplice comprimari. L’impressione in particolare è che abbia reazioni sopra tutto verso atleti di squadre non di prima fascia. Se poi ci si aggiunge la squalifica ai mondiali per traino da vettura ….. beh allora l’uomo si dia una regolata se non vuole far precipitare il valore dell’atleta e dimentichi le frasi razziste per le quali aveva già subito una penalizzazione di sei settimane. E pensare che solo pochi giorni fa aveva avuto il coraggio di criticare quegli atleti che erano rientrati in gruppo approfittando della scia delle vetture al seguito del Tour. Sino ad oggi ottimo atleta ma deludente come persona.

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