Soudal-QuickStep, Gianni Moscon sul periodo Astana: “Dopo gli infortuni, ho dovuto ricominciare a correre le grandi gare, non ho avuto tempo di riprendermi completamente”

"Forse l'Astana non aveva abbastanza corridori per coprire l'intero calendario - ha aggiunto il trentino - Ma, se fossi il team manager, non userei i corridori per riempire i posti nelle gare più importanti, dove ti aspetti risultati"

Gianni Moscon è pronto a iniziare la sua nuova avventura con la Soudal-QuickStep. Reduce da due stagioni complicate con l’Astana Qazaqstan, il corridore trentino si è unito quest’inverno alla formazione belga, dove spera di poter giocare un ruolo importante nelle classiche del Nord, oltre che essere di supporto a Remco Evenepoel al prossimo Tour de France. Prima di iniziare questo suo nuovo capitolo della carriera, il 29enne ha provato ad analizzare cosa non ha funzionato nel biennio con la squadra kazaka, dove non è mai riuscito ad avvicinare i risultati delle stagioni precedenti a causa soprattutto di diversi problemi fisici.

“Ho contratto un’infezione da coronavirus prima della mia prima gara con l’Astana – le parole di Moscon, riportate da Sporza – Nella mia seconda stagione mi sono rotto la clavicola al Tour Down Under. Poco dopo aver ripreso ad allenarmi, ho dovuto ricominciare a gareggiare nelle grandi corse. Non ho avuto il tempo di riprendermi completamente e di tornare al mio livello con l’allenamento“.

Anche se i medici della squadra spingevano perché non corresse, il classe 1994 veniva quindi comunque schierato al via delle gare: “Non voglio scaricare la responsabilità sulla squadra adesso. Forse l’Astana non aveva abbastanza corridori per coprire l’intero calendario. Ma, se fossi il team manager, non userei i corridori per riempire i posti nelle gare più importanti, dove ti aspetti risultati. Risparmierei un po’ il corridore e lo manderei prima in gare più piccole, dove può vincere. Se guardate il mio calendario degli ultimi due anni, vedrete che ho corso solo grandi gare. Con un sacco di ritiri come risultato“.

Messo alle spalle il capitolo Astana, si apre ora quello con il Wolfpack, dove il trentino punterà a far bene nelle classiche: “Ambire io stesso a una vittoria? Se avrò le gambe, perché no“, ha proseguito Moscon, che dopo la primavera spera poi di essere selezionato per il Tour: “Sarò molto felice se potrò sostenere Remco. È un corridore fantastico e può fare una classifica molto bella al Tour. Le tappe sono un obiettivo realistico. In passato, ho spesso fatto parte del team vincente del Tour. Con tutta la mia esperienza, posso aiutare Remco nelle sue ambizioni“.

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