Tour de France 2022, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2022.

TOP

Bob Jungels (Ag2r Citroën): Il lussemburghese torna finalmente a vincere una corsa importante a quattro anni dalla Liegi-Bastogne-Liegi. Si tratta della giusta ricompensa dopo alcuni anni molto difficili a causa della endofibrosi iliaca e dopo avere rischiato di non partire neanche in questo Tour a causa della positività al COVID-19. Ha gestito al meglio la tappa di oggi, attaccando lontano dal traguardo e resistendo al meglio al rientro di Pinot sull’ultimo GPM di giornata.

Thibaut Pinot (Groupama-FDJ): Anche il francese è un corridore ritrovato che sta finalmente ritrovando le sensazioni perdute negli ultimi anni. Il quarto posto di oggi, arrivato dopo una lunga rincorsa a Jungels, ne è la dimostrazione. Non era facile recuperare sul lussemburghese, infatti oggi gli è mancato il tempismo giusto per non farsi scappare la vittoria ma lo vedremo sicuramente di nuovo all’attacco nelle prossime settimane con più fortuna.

Jonathan Castroviejo (INEOS Grenadiers): Abbastanza a sorpresa, la squadra britannica dà semaforo verde al corridore spagnolo che da gregario affidabile si trasforma improvvisamente in cacciatore di tappe. La caparbietà del 35enne spagnolo è ripagata dal secondo posto, merito anche della collaborazione nell’ultima fase da parte di Carlos Verona (Movistar), risultato che non raggiungeva dalla nona tappa, neanche a farlo apposta, del Giro d’Italia 2020, quando fu bruciato da Ruben Guerreiro sul traguardo di Roccaraso.

FLOP

Daniel Martinez (INEOS Grenadiers): Il primo dei quattro uomini di riferimento dei britannici ha dato oggi un brutto segnale di riferimento. Il colombiano, decimo in generale alla partenza, si è lasciato sfilare giungendo al traguardo a oltre un quarto d’ora da Jungels. Brutto segnale, si spera dovuto soltanto a una giornata storta, per uno degli uomini più importanti per le strategie della squadra nelle tappe di montagna più impegnative da qui alla fine del Tour.

La Regia: Negli ultimi 20 chilometri indugia unicamente sui fuggitivi, facendo la spola tra Jungels, Pinot e il duo Castroviejo-Verona, ignorando il gruppo che nel frattempo si assottiglia a una ventina di corridori. Soltanto le telecamere fisse del traguardo ci fanno vedere gli ultimi metri, con Pogacar e Vingegaard nello sforzo finale. Una mancanza inusuale e piuttosto bislacca da parte della regia francese che generalmente è puntuale da questo punto di vista.

Jumbo-Visma: In una tappa nella quale si poteva provare a inventare qualcosa, la formazione di Vingegaard e Roglic rimane a guardare. Nel finale, l’unica mossa degna di nota è quella del danese che si limita a seguire il solito Pogacar che, con il minimo sforzo, mette altri tre secondi tra di sé e gli altri. Di questo passo, la lista delle occasioni perse per far quantomeno stancare un po’ lo sloveno si accorcerà velocemente.

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