Pagelle Gand-Wevelgem 2024: Pedersen è perfetto, VDP preso in mezzo – Milan e Trentin ottimi protagonisti

Mads Pedersen (Lidl-Trek), 10: Sfodera una corsa perfetta, di testa e gambe. Non esita anche ad attaccare e quando lo fa mette i difficoltà nientemeno che Mathieu van der Poel. In attesa della Monumento che tanto desidera, il danese mette un altro trofeo di prestigio in bacheca.

Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck), 9: Preso nella morsa della Lidl-Trek, cerca di gestire le forze, anche per via della cavalcata di venerdì alla E3, ma non si nasconde quando è il momento di tenere alta l’andatura. Alla fine ci vuole un Pedersen in giornata di grazia per riuscire a batterlo.

Jonathan Milan (Lidl-Trek), 8,5: Sempre attento, corre in modo offensivo e risulta una carta importante nell’economia della squadra che poi finirà per vincere. Inoltre, alla fine ha ancora le energie per prendere di petto la volata conclusiva e ottenere un piazzamento nei primi cinque.

Jordi Meeus (Bora-hansgrohe), 8: Si nasconde e piazza la zampata al momento giusto, andando a prendersi un podio di qualità. Era stato comunque bravo anche in precedenza, facendosi trovare pronto nei ventagli.

Laurence Pithie (Groupama-FDJ), 8: Ancora non si conosce del tutto, soprattutto a questi livelli, e finisce per strafare. Ma è anche così che si impara: vederlo insieme a Pedersen e Van der Poel, in testa alla corsa, fa sicuramente ben sperare per il suo futuro.

Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), 7: Fa quasi tutto quel che deve fare per arrivare a giocarsi il successo in volata. Van der Poel però sceglie di giocarsi le sue carte fino in fondo e lui chiude la gara perdendo anche lo sprint per il terzo posto.

Olav Kooij (Visma|Lease a Bike), 7: Forse ci si aspettava qualcosa in più, da lui e soprattutto dalla squadra, che nel finale collabora poco per farlo rientrare sui primissimi. Alla fine, comunque, il sesto non è un risultato da buttar via.

Matteo Trentin (Tudor), 7: Spende molte energie, mettendo in atto una tattica di corsa molto propositiva. Per lui arriva l’ennesima Top 10 in una Classica del Nord.

Dylan Groenewegen (Jayco-AlUla), 6,5: Arriva alla volata da piazzamento praticamente stremato. Alla fine è nono, ma essere arrivato fra i protagonisti di una Classica di questo tipo per lui è già un bel risultato.

Ben Turner (Ineos Grenadiers), 6,5: Tra i più attivi in gruppo, prova ad attaccare in diversi momenti e non si rassegna all’epilogo che si andava delineando.

Tim Van Dijke (Visma|Lease a Bike), 6,5: In una giornata che si conclude decisamente sotto le aspettative per la squadra,  lui è tra i pochi a farsi vedere.

Biniam Girmay (Intermarché-Wanty), 6: Si vede poco, ma riesce a contendere un piazzamento importante nella volata dei piazzati. Anche nel suo caso, dopo la buona E3, ci si aspettava probabilmente qualcosa in più.

Rasmus Tiller, 6 (Uno-X Mobility): Si conferma il corridore della sua squadra più adatto a questo tipo di gare. Ci prova e rimane con i migliori fino allo striscione d’arrivo.

Tim Merlier (Soudal-QuickStep), 5,5: La squadra fa un grande lavoro per dargli la possibilità di ottenere quantomeno un piazzamento di peso, ma lui finisce per “steccare” la volata, chiudendo ottavo.

Stefan Küng (Groupama-FDJ), 5,5: La presenza di un compagno nel gruppetto davanti lo blocca, ma per la sua squadra era auspicabile che nella zona delle operazioni più importanti ci fosse da subito anche lui.

Matej Mohorič (Bahrain Victorious), 5: Per avere possibilità di vittoria avrebbe dovuto correre in maniera aggressiva, ma alla fine non si è visto e il 13esimo posto conclusivo non può dar vita a un bilancio positivo.

Arnaud Démare (Arkéa-B&B Hotels), sv: Una foratura lo taglia fuori nel momento decisivo della corsa. In precedenza era sembrato propositivo, piazzando anche uno scatto che nelle intenzioni avrebbe dovuto permettergli di anticipare l’esplosione della corsa.

Jasper Stuyven (Lidl-Trek), sv: Stava facendo tutto bene, come già fatto nelle corse precedenti. Poi, anche per lui c’è una foratura lo costringe ad abbandonare qualsiasi velleità di vittoria. Si consola, comunque, con il successo del compagno di squadra.

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