Tour de France 2023, grande assolo di Ion Izagirre!

Assolo vincente di Ion Izagirre nella dodicesima frazione del Tour de France 2023. Il corridore della Cofidis, riuscito a inserirsi nella fuga nata dopo quasi 80 chilometri di attacchi e contrattacchi, si è imposto sul traguardo di Belleville-en-Beaujolais dopo aver staccato gli altri attaccanti di giornata a circa 30 chilometri dalla conclusione, lungo la salita del Col de la Croix Rosier. Il 34enne spagnolo, già vincitore in passato di una tappa alla Grande Boucle, è quindi giunto all’arrivo con un margine di poco meno di un minuto su Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e Matteo Jorgenson (Movistar), mentre ha chiuso sesto Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), che riesce però a recuperare tre minuti e cinque posizioni in classifica generale.

Il transalpino entra quindi nella top-10, appena alle spalle del compagno di squadra David Gaudu. È questo l’unico cambiamento in classifica di questa giornata, che per il resto vede Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) mantenere la Maglia Gialla con un vantaggio invariato su Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Jai Hindley (Bora-hansgrohe).

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Come in occasione della decima tappa, sono botte da orbi fin dal chilometro zero. I tentativi di attacco lungo il tratto iniziale, in salita, sono tantissimi: si segnalano fra i più attivi Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep), Mattias Skjelmose Jensen, Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck), Krists Neilands (Israel-Premier Tech) e Wout Van Aert (Jumbo-Visma), che pare più in funzione di marcatore che non di attaccante primario. Il ritmo altissimo costa caro a tanti corridori, fra cui Caleb Ewan e Peter Sagan, subito staccati. Poco prima dell’attacco del primo GPM di giornata si verifica una caduta: a terra Quentin Pacher (Groupama-FDJ) e, soprattutto, David De La Cruz (Astana Qazaqstan), altro corridore che era stato molto attivo. Lo spagnolo è costretto a lasciare la corsa in ambulanza.

Lungo le rampe della Côte de Thizy-les-Bourgs gli attacchi si susseguono e il gruppo esplode: a restare attardati anche Simon Yates (Team Jayco-AlUla), Adam Yates (UAE Team Emirates), David Gaudu (Groupama-FDJ). Questi corridori riusciranno poco dopo a rientrare, cosa che non sarà possibile per Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Mikel Landa (Bahrain Victorious), Ben O’Connor (Ag2R) e Neilson Powless (EF Education-EasyPost), i quali scivoleranno sempre più indietro. Il ritmo rimane altissimo per via di un attacco solitario di Van Aert, che dura qualche chilometro. Il belga viene raggiunto e ripartono Wilco Kelderman (Jumbo-Visma) e Skjelmose, la cui azione seleziona ulteriormente il gruppo alle loro spalle, tanto che si muovono in prima persona Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).

Attacca anche Marc Soler (UAE Team Emirates), poco prima che in testa si formi un gruppetto di una trentina di corridori: da lì escono, in discesa, prima Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) e Dylan Teuns (Israel-Premier Tech), al cui inseguimento si getta un Mads Pedersen (Lidl-Trek) sorprendente. Alle loro spalle partono Andrey Amador (EF Education-EasyPost), Ion Izagirre (Cofidis) e Matteo Jorgenson (Movistar), che vengono poi raggiunti da altri contrattaccanti: la situazione si rimescola finché non si forma un gruppo di 13 battistrada cui viene lasciata finalmente via libera dagli altri. Oltre a Benoot, Teuns, Pedersen, Amador, Izagirre e Jorgenson, ci sono Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team), Mathieu Burgadeau (TotalEnergies), Van Der Poel, Victor Campenaerts (Lotto Dstny), Ruben Guerreiro (Movistar), Guillaume Martin (Cofidis) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ). Su di loro, con un grandissimo sforzo, si portano poi anche Alaphilippe e Jasper Stuyven (Lidl-Trek).

Si entra così nell’ultimo terzo di gara con 15 uomini in fuga, un gruppo Maglia Gialla, molto selezionato, a 3’30” dalla testa e il gruppo dei ritardatari a 6’40” dai primi. Il gruppo Maglia Gialla viene tirato lungo la terz’ultima salita dall’Ag2r Citroen, che abbassa a 2’30” il vantaggio della fuga. Intanto, in prossimità del GPM del Col de la Casse Froide, finiscono a terra alcuni corridori del gruppo, fra cui Michael Woods (Israel-Premier Tech) e Ciccone, che riparte, contuso, dopo qualche decina di secondi. Nella discesa successiva, dal drappello di testa allungano Van Der Poel e Amador, che riescono a guadagnare una ventina di secondi sugli altri attaccanti, approcciando così con un po’ di margine la salita seguente, il Col de la Croix Montmain. Qui, perdono subito contatto Pedersen, Stuyven e Alaphilippe, mentre Campenaerts, dopo un iniziale momento di difficoltà, riesce a rientrare sugli altri inseguitori della coppia al comando.

Coppia che non rimane tale a lungo dato che Van Der Poel allunga nuovamente e stacca Amador, poi ripreso dagli inseguitori, che scollinano con poco meno di 20″ di ritardo dal neerlandese della Alpecin-Deceuninck. Dietro, invece, il gruppo Maglia Gialla ha rallentato l’andatura e giunge in vetta con circa 3′ di ritardo, avvicinato dal gruppo di Landa, O’Connor, Kuss e Meintjes, che sono riusciti a non naufragare. Questi corridori riusciranno poi a riportarsi sugli altri big nei chilometri successivi, durante i quali il ritardo del gruppo arriva a superare i quattro minuti. Nel frattempo, però, davanti Van Der Poel affronta a tutta la discesa per cercare di guadagnare qualche altro secondo sui primo inseguitori, ma Jorgenson e Pinot fanno a loro volta la discesa a tutta e si portano a soli 15″ dal battistrada.

Poco dopo l’inizio della salita del Col de la Croix Rosier, Pinot e Jorgenson riescono così a riagganciare Van Der Poel, mentre dietro è soprattutto Ion Izagirre a lavorare per ricucire. Il ritmo imposto dallo spagnolo è troppo per Campenaerts, Teuns, Guerreiro e Amador, che perdono contatto, mentre assieme al corridore della Cofidis restano il compagno di squadra Martin, Johannessen, Benoot e Burgaudeau. Questi cinque riescono quindi a riportarsi sul terzetto al comando, ma poco dopo, a circa due chilometri dalla scollinamento e a 30 dalla conclusione, si registra lo scatto di uno scatenato Izagirre. Sulla sua ruota si porta subito Van Der Poel, ma il ritmo del basco è troppo per il neerlandese, che perde contatto e viene riassorbito dagli altri attaccanti, staccandosi però presto anche da loro.

Tra i sei inseguitori non c’è molto accordo e si viaggia a scatti, subito stoppati da Martin, che protegge così l’attacco del compagno di squadra. Izagirre può così guadagnare terreno e scollinare con 25″ di vantaggio, mentre il gruppo, nel quale non si verifica nessun attacco, passa in cima con un distacco di 4’10”, stesso ritardo che poi pagherà al traguardo. Nonostante i 28 chilometri che ancora deve percorrere fino all’arrivo, Izagirre non dà mai segni di cedimento e aumenta il suo vantaggio con il passare dei chilometri, favorito anche dal fatto che alle sue spalle l’accordo continua a mancare. I vari scatti, portati soprattutto da Jorgenson e Burgaudeau, non fanno la differenza e non consentono agli inseguitori di fare una velocità costante, cosa che invece può fare Izagirre, che passa sotto la flamme rouge con ormai un minuto di vantaggio.

Alle sue spalle, Jorgenson e Burgaudeau sono invece riusciti finalmente a fare la differenza, ma ormai per loro è tardi. Izagirre ha così tutto il tempo per festeggiare la sua seconda vittoria di tappa al Tour dopo quella del 2016 e il secondo successo della Cofidis in questa edizione dopo quello di Lafay nella seconda tappa. Burgaudeau si prende la seconda piazza vincendo lo sprint con Jorgenson, mentre appena dietro giungono sparsi gli altri attaccanti di giornata che non sono stati ripresi dal gruppo, con Martin e Pinot che guadagnano tre minuti sugli altri big, risalendo così in classifica generale.

Risultato Tappa 12 Tour de France 2023

Classifiche Tour de France 2023

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