Presentazione Squadre 2018, LottoNL – Jumbo

Formazione compatta su tutti i fronti anche quest’anno la LottoNL – Jumbo. La compagine neerlandese conferma anche per il 2018 la sua forte impronta e vocazione nazionale, puntando soprattutto sui corridori locali, quasi tutti cresciuti nel proprio organico. Con il passare degli anni questo ha permesso e sta permettendo sempre più alla ex Rabobank di trovare uomini forti per ogni terreno, con la possibilità concreta di giocare un ruolo importante in tutte le grandi corse, pur con la mancanza ancora del grande campione in grado di fare da trascinatore a una rosa comuque in forte crescita, con un’età media abbastanza bassa e molti talenti in prospettiva.

Gli uomini più attesi

Questo inizio di stagione sta ormai incoronando Dylan Groenewegen come una delle realtà tra i velocisti, ma non solo. L’affermazione alla Kuurne – Bruxelles – Kuurne dimostra che, per quanto soffrendo, il corridore classe 1993 può essere capace di dire la sua anche nelle classiche, con la giusta preparazione. Intorno a lui la dirigenza sta costruendo un treno di buon livello, con un corridore come Danny Van Poppel eccezionale ultimo uomo, con la possibilità a sua volta di farsi notare in più di un’occasione. Uomini come Maarten Wynants e Robert Wagner rappresentano il punto di riferimento, con elementi di spessore come Jos Van Emden e Tom Leezer come vagoni iniziali.

Anche in salita c’è parecchia carne sul fuoco. Esploso al Giro 2016 dopo una graduale crescita, lo scorso anno Steven Kruijswijk non ha brillato come ci aspettava, ma ha confermato di poter essere un corridore in grado di giocarsi le grandi corse a tappe grazie alla sua determinazione e tenacia. Corridore completo, quest’anno si presenta molto motivato per riprendere quanto interrotto nel 2017. L’ex enfant prodige Robert Gesink sarà un jolly importante, con l’intenzione di puntare soprattutto alle tappe, magari a qualche corsa a tappe minore, ma questo lo rende anche potenzialmente un gregario molto prezioso per i capitani emergenti.

Tra questi il più interessante è senza dubbio Primoz Roglic, ex saltatore con gli sci che in pochi anni si sta affermando ai massimi livelli. Ottimo cronoman, secondo agli ultimi mondiali nella specialità, lo sloveno regge molto bene anche in salita e riesce a compensare i suoi limiti con una grinta e combattività non indifferenti. Finora ha partecipato solo a due grandi giri e ogni volta ha vinto una tappa, a crono e in salita, a confemare la sua poliedricità. Quest’anno potrebbe cominciare con le brevi corsa a tappe, ma sarà meglio non sottovalutarlo.

Altro corridore in crescita è George Bennett, che lo scorso anno è stato pesantemente condizionato dalla sfortuna con una lunga mononucleosi che ne ha rallentato la preparazione in inverno, per poi essere costretto al ritiro per una caduta al Tour, quando lottava per un posto nei dieci. A cronometro soffre un po’, ma in salita ha dimostrato costanti miglioramenti, che a 28 anni ancora da compiere possono continuare.

Sul pavé si punta invece su Lars Boom, promessa sinora mai realmente mantenuta, ma corridore che sulle dure pietre del nord ha più volte dimostrato grandi qualità. Nel suo passato piazzamenti di prestigio a Fiandre e Roubaix che ne fanno sicuramente un corridore assolutamente da non sottovalutare. Se dovesse riuscire a risolvere tutti i suoi problemi, potrebbe finalmente aver raggiunto anche quella maturità fisica necessaria per ottenere il successo di una carriera. Tra i suoi uomini più preziosi ci saranno un altro corridore nel pieno della sua maturazione come Jos Van Emden, le cui doti a cronometro ne fanno anche un ottimo elemento per il nord, un altro esperto come Maarten Wynants, e due non più giovanissimi, ma ancora in fase di crescita come Timo Roosen e Gisj Van Hoecke, passistoni che possono cercare di ritagliarsi un ruolo tattico interessante.

Corridore duttile, il nostro Enrico Battaglina ha un ruolo molto importante in squadra, con la possibilità di essere un gregario tuttofare per i propri capitani, ma anche un corridore che può lasciare il segno in più di un tipo di corsa. Vincitore sulle grandi salite come in volata, il vicentino non vince ormai da quasi quattro anni, ma a 28 anni è un corridore tutt’altro che finito, anche se i suoi compiti sono spesso al servizio della squadra. Per alcune corse vallonate sembra tuttavia ancora la carta migliore del team, in particolare per una prova come la Amstel Gold Race, la corsa più importante del paese.

Le giovani promesse

Tra i corridori citati alcuni sono ancora potenzialmente elegebili per una maglia bianca, a conferma di come la voglia di puntare sui giovani ci sia. Tra i neoprofessionisti il più interessante è indubbiamente lo statunitense Neilson Powless, 21enne capace già lo scorso anno di ottenere un bel quarto posto al Tour of Utah, mentre l’anno precedente fu nei dieci al Giro di California. A livello dilettantistico si è imposto in numerose corse importanti, specialmente nel nostro paese con i trionfi a Palio del Recioto e Giro d’Italia U23, chiuso poi in sesta posizione. Malgrado la giovane età ha dunque già dimostrato di poter essere competitivo. Classe 1994 è invece il suo connazionale Sepp Kuss, anche lui molto in evidenza l’anno scorso nel calendario nazionale con piazzamenti di rilievo a Tour of Alberta (2°), Colorado Classic (6°) e Tour of Utah (9°), tutte brevi corse a tappe abbastanza impegnative e con una discreta concorrenza. Pascal Eenkhorn è invece un passista veloce classe 1997, che con i suoi 21 anni appena compiuti è sicuramente acerbo, tuttavia già balzato agli onori delle cronache per la sospensione interna in seguito al Caso Sonniferi.

Con lui c’era anche Antwan Tolhoek, una promessa delle montagne che già da qualche anno ha iniziato a farsi le ossa in gruppo. Per lui questo sarà il terzo anno da professionista, momento chiave della sua carriera con il suo primo contratto in scadenza. Lo scorso anno ha chiuso bene, con un quarto posto alla Japan Cup a seguire il 28° alla Vuelta a España, suo primo GT della carriera. Non male per uno scalatore puro che a crono fa molta fatica (ancora). Il reparto dei giovani scalatori vede anche Koen Bouwman, corridore che in realtà se la cava molto bene anche a crono. Classe 1994, sta facendo la gavetta per capire bene la direzione da prendere, ma intanto ha già vinto una tappa al Delfinato, facendosi vedere anche alla Vuelta.

Il norvegese classe 1994 Amund Grondahl Jansen è invece un corridore da classiche, dotato di un buon spunto veloce e di discreta resistenza agli strappi. Passato professionista lo scorso anno, ha avuto modo di guidare la squadra in alcune corse di fine stagione, ripagando la fiducia con numerosi piazzamenti nei dieci, con il secondo posto alla Dreuivenkoers come miglior risultato. Da subito inserito nel gruppo del Nord, ha iniziato bene la sua gavetta.

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