Giro d’Italia 2019, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Giro d’Italia 2019.

TOP

Caleb Ewan (Lotto Soudal): Più volte piazzato, l’australiano non era riuscito sinora a trovare quel guizzo vincente che oggi ha invede sfoderato con precisione. Velocista atipico, nel fisico e conseguentemente nelle caratteristiche, oggi sfrutta al meglio la sua esplosività su un percorso insidioso, in cui c’era da superare difficoltà che possono restare nelle gambe, scacciando così la pressione di una intera squadra che si regge quasi esclusivamente su di lui.

Giulio Ciccone (Trek-Segafredo): L’abruzzese ha una gran gamba e dopo la delusione di ieri oggi voleva dimostrarlo. Non solo andando a fare incetta di quei pochi punti disponibili ai GPM, ma visto che l’appetito vien mangiando ha pensato bene di provarci fino in fondo. Se per le sue caratteristiche non era la tappa ideale, con la grinta e la convinzione convince gli altri a continuare finché ne hanno, non andando poi così lontani dal beffare il gruppo.

Marco Frapporti (Androni-Sidermec): Le sue fughe non saranno le azioni più appassionanti, ma per un certo verso son le più generose. Il bresciano sa bene di avere speranze praticamente pari a zero, ma almeno tiene in qualche modo vivo l’interesse di questi lunghi piattoni giocandosela finché ne ha, senza guardarsi troppo indietro e senza starci a pensare più di tanto. Testa bassa e pedalare. E intanto anche quest’anno trova modo di farsi notare, lui e la sua maglia. Merita più che una menzione anche Damiano Cima (Nippo-Fantini-Faizanè) che anche oggi cerca di stargli appresso con generosità finché ne ha.

FLOP

Pascal Ackermann (Bora-hansgrohe): Tutto benissimo fino all’ultima curva, presa in testa forse con superficialità o troppa convinzione nei propri mezzi. Un regalo a Ewan che sfrutta l’avversario come rampa di lancio per farne un sol boccone una volta partita la volata. Il tedesco resta al momento il riferimento degli sprint, e lo dimostra il fatto che fossero sostanzialmente tutti alla sua ruota, ma deve stare attento a questa nuova pressione.

Arnaud Démare (Groupama-FDJ): La squadra lavora tutto il giorno per metterlo in rampa di lancio, con il sempre ottimo Jacopo Guarnieri a posizionarlo e lanciarlo nel finale, ma gli manca quel pizzico di cattiveria necessaria per poter realmente competere nel momento decisivo. Non è un velocista puro e in questi casi si vede.

Mirco Maestri (Bardiani-CSF): Assente dalla fuga di giornata, proprio nella tappa più lunga di questa edizione, mette a rischio le sue possibilità di lottare per alcune delle classifiche minori nelle quali sinora stava dando il meglio di sé correndo da ombra di Frapporti e Cima. Oggi li ha lasciati soli a sé stessi, ci saranno rimasti male anche loro.

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