Giro d’Italia 2019, UCI valuta sanzioni per Miguel Angel Lopez: possibile anche una squalifica

Possibile sanzione per Miguel Angel Lopez per il gesto violento al Giro d’Italia 2019. Malgrado la giuria dei commissari presenti abbia deciso di non punire il corridore della Astana, l’UCI starebbe rivalutando la questione dopo aver convocato i commissari presenti in corsa. Se questi avevano scelto la linea morbida riconoscendo al corridore le attenuanti del caso, sostanzialmente parlando di “reazione umanamente comprensibile” dopo che a farlo cadere era stato un tifoso proprio nel finale di corsa, il timore della federazione internazionale è che questo possa istituire un precedente. Settimo nella classifica finale e vincitore della Maglia Bianca il corridore della formazione kazaka ora rischierebbe persino di perdere questi risultati.

Da regolamento, infatti, in caso di comportamenti scorretti pericolosi o violenti, danni all’ambiente e danno all’immagine dello sport, includendo vie di fatto, intimidazione, ingiurie, minacce, comportamento scorretto, colpo di casco, ginocchiata, gomitata, spallata, piedata o manata si rischia fino all’espulsione dalla corsa. Nel caso specifico di comportamenti rivolti verso uno spettatore le sanzioni previste vanno da 500 a 2000 franchi svizzeri fino alla messa fuori competizione o squalifica, oltre a 10-100 punti nelle classifiche UCI. Essendoci una scala di sanzioni, il regolamento prevede che si tenga conto delle circostanze attenuanti, che possono essere anche a giudizio del commissario.

Siamo di fronte ad una situazione limite, che probabilmente non è stata gestita proprio nel modo migliore da parte dei commissari che sono stati probabilmente troppo umani nel loro ruolo invece istituzionale. Entro certi limiti, sostanzialmente tutti possiamo comprendere la portata della reazione del colombiano, tuttavia, il comportamento tenuto è stato tutto fuorché di buon esempio (bisogna sempre pensare ai soggetti più deboli in questi casi, che potrebbero vedere in qualche modo giustificata una reazione violenta). Probabilmente, una multa, o delle sanzioni nelle classifiche (ovviamente non per la maglia rosa) avrebbero permesso all’UCI di non avallare il comportamento, riconoscendone le effettive attenuanti, ma prendendone le distanze.

Il tutto ovviamente, senza nulla togliere alla responsabilità evidente di quello scriteriato che ha provocato la caduta (il quale a sua volta meriterebbe qualche tipo di sanzione), cercando sempre di tenere di attualità una discussione seria e costruttiva sulle misure da prendere per la tutela e sicurezza dei corridori. Perché dopo tanto parlare dell’episodio di Vincenzo Nibali lo scorso anno al Tour de France, si è preferito pensarlo come una sorta di caso isolato quando tutti noi ben sappiamo che sostanzialmente in ogni corsa il rischio c’è.

2 Commenti

    1. nessuna sanzione,come nel caso del salbutamolo…invece ora l’Uci vuole sanzionare lopez e inoltre vuole dare una vuelta a tavolino a Froome perché avrebbero riscontrato anomalie del passaporto biologico nel vincitore del 2011 Cobo…dopotutto cosa ci si puo aspettare da un ente che ha coperto per anni Amstrong?chi ha piu potere e soldi viene sempre trattato con i guanti …

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