Gazprom-RusVelo, il team russo punta a vincere una causa in tribunale contro l’UCI: “Abbiamo capito che volevano distruggere la nostra organizzazione”

È quasi passato un anno dalla chiusura della Gazprom – RusVelo, ma il team vuole ancora far sentire la sua voce. La formazione di matrice russa era stata fermata in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia del 24 febbraio 2022, pochi giorni dopo aver ottenuto un’importante vittoria all’UAE Tour. Il perdurare dello stato di guerra nell’Est Europa ha complicato la situazione del team che ha provato a tornare in gruppo proponendo all’UCI varie soluzioni, ma senza mai ottenere risposta affermativa e vedendosi costretta a cessare le attività. Una situazione che lasciato senza lavoro non solo i corridori, ma anche tutti i membri dello staff. A settembre la squadra ha quindi aperta un’azione legale contro l’UCI al Tribunale Arbitrale dello Sport.

L’ex general manager Renat Khamidulin ha spiegato le proprie ragioni a Cycling Weekly: “È tutto legato a come è stata presa la decisione, se l’UCI ha deciso sulla base delle proprie emozioni o perché volevano fare qualcosa in favore del comitato Olimpico Internazionale. È giusta questa cosa? È onesta?”

“Volevamo correre con un completo bianco, senza nessuno sponsor – ha aggiunto ricordando una delle tante proposte avanzate – Sarebbe stata una buona occasione per trovare un nuovo sponsor, ma l’UCI ha respinto questa idea. A quel punto abbiamo capito chiaramente che era stato fatto per distruggere la nostra organizzazione“.

“Siamo state una delle poche squadre ad aver adempiuto tutti gli obblighi nei confronti dei corridori durante la pandemia – prosegue – e in dieci anni non abbiamo mai avuto ritardi di pagamento. Ma sfortunatamente abbiamo capito che l’UCI non è interessata a questi aspetti […] È un peccato che non ci sia l’interesse ad avere una struttura trasparente che non ha mai avuto problemi. Tutta la nostra struttura e il nostro team è stato gettato via”.

L’ex manager ha spiegato anche il perché di questa azione legale: “Si tratta di tenere in considerazione tutta la struttura che avevamo, con contratti e trasferimenti. Queste perdite in otto mesi sono state in parte coperte. Se la decisione del CAS dovesse essere a favore della ex squadra allora verrebbero decisamente coperte […] Quello che mi piacerebbe fare è dare la possibilità ad atleti da Russia, Bielorussia e Ucraina di raggiungere l’élite del ciclismo. Mi piacerebbe ricordare all’UCI che cosa è lo sport: fratellanza e agonismo“.

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