Giro d’Italia 2017, la promessa di Nizzolo: “Tornerò presto e sarà tutto diverso”

Giacomo Nizzolo è stato costretto ad abbandonare anzitempo il Giro d’Italia 2017. La condizione fisica non perfetta e i problemi di allergia hanno rallentato il portacolori della Trek – Segafredo che, malgrado abbia lottato come un leone ottenendo anche dei piazzamenti, non è stato in grado di proseguire la sua avventura. Tanta delusione per il campione italiano, vincitore delle ultime due classifiche a punti della Corsa Rosa.
Il lombardo ha affidato al suo blog personale i pensieri di fine corsa.

Che non sarebbe stato il “solito” Giro d’Italia lo sapevo. Forse lo avevo capito già a Gennaio, a Febbraio, alle prese con quella maledetta tendinite che sembrava dovesse andarsene da un momento all’altro, e invece non se ne andava mai. Ho avuto paura, parecchia, che questo #Giro100 in maglia tricolore sarebbe rimasto solo un dolorosissimo miraggio. Ho lottato, ci sono arrivato, e devo ringraziare la Trek-Segafredo per averci creduto, e avermi dato l’opportunità di essere al via in Sardegna.

Con sei giorni di corsa nelle gambe, sapevo che ci sarebbe stato da soffrire, ma mi ero preparato a farlo. Quarto a Olbia, terzo a Cagliari, più di testa che di gambe, ma c’ero. Poi l’allergia, l’asma, la sofferenza giorno dopo giorno: faticavo a recuperare, ma ho stretto i denti, sperando di potermi sentire di nuovo me stesso in tempo per Reggio Emilia e Tortona. Ma dopo la crono, i medici del team sono stati categorici: non è il caso di andare avanti.

Non era il caso perché a Reggio Emilia e Tortona non sarei stato competitivo, perché c’è ancora una stagione lunga da vivere, e perché credo di essere migliore di quello che ho potuto dimostrare in questo Giro. Ma lasciare la Corsa Rosa per la prima volta mi ha fatto male, mi fa male, anche per i tanti che mi scrivono tutti i giorni sui social, raccontandomi che aspettavano di vedermi nelle tappe conclusive, vestito del tricolore. Purtroppo, non ci sarò.

Adesso che si fa? Si recupera, si torna in corsa a Giugno, e si prepara la seconda metà di stagione. Perché c’è ancora tanto da fare e da dare in questo 2017, e perché voglio far sorridere quei tifosi che speravano di vedermi in questo finale di Giro, magari a braccia alzate. Una promessa la faccio: Giro, tornerò e tornerò presto. E sarà tutto diverso.

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