UAE Team Emirates, la presenza di Tadej Pogačar alla Vuelta è in dubbio: “Avrebbe dovuto andarci, ma dobbiamo parlarne”

Il Tour de France 2022 è appena finito, ma per i corridori che hanno in agenda anche la Vuelta a España 2022 il tempo per riposarsi non è tantissimo. Questo avrebbe dovuto essere il caso di Tadej Pogačar, che della Grande Boucle appena finita è stato fantastico protagonista e che da tempo aveva annunciato che sarebbe stato al via del Grande giro spagnolo. La frase precedente, però, presente dei verbi al condizionale perché al momento non è del tutto definito che lo sloveno, secondo al Tour, sia ad Utrecht, per la prima tappa della Vuelta, corsa che ha affrontato nel 2019, piazzandosi sul terzo gradino del podio.

A lasciare qualche dubbio sulla presenza di Pogačar alla corsa a tappe spagnola è il manager della UAE Team Emirates, Joxean Matxin: “Esserci era nel piano originario – le parole dello spagnolo riportate da As – Però dobbiamo sederci e parlarne insieme, vedere come sta dopo il Tour e decidere la cosa migliore per lui. Di fatto, una parte della squadra che ha corso in Francia sarà presente alla Vuelta: la decisione su Pogačar, però, la prenderemo nei prossimi giorni”. L’assenza dello sloveno sarebbe un duro colpo per gli organizzatori del Grande giro spagnolo, che attendono di conoscere anche le decisioni di Primož Roglič, uscito molto malconcio dal Tour e al momento non certo di partecipare.

Matxin ha parlato anche del Tour de France appena concluso: “Pogačar ha pagato il crollo della tappa del Col du Granon, perdendo lì 3 minuti. Non voglio togliere meriti a Jonas Vingegaard, anzi, ma se avessimo avuto la squadra al completo, penso che non sarebbe andata così. Ma è giusto fare i complimenti al vincitore e anche a Wout van Aert, che ha dimostrato di saper fare tutto”.

Il direttore sportivo della UAE sottolinea il modo sfrontato di correre del “suo” corridore: “Ha grande determinazione ed è un tipo ottimista. Nella tappa di Hautacam, pur avendo visto che non riusciva a prendere vantaggio su Vingegaard, non ha smesso di provarci. In quel caso magari avrebbe potuto gestirsi fino alla salita finale, pensare alla vittoria di tappa e magari anche alla Magli a Pois. Non l’ha fatto, lui voleva vincere il Tour e si è preso quei rischi. Ma di certo non possiamo essere insoddisfatti per quello che ha ottenuto”.

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