Tour de France 2022, Jonas Vingegaard conquista Hautacam, Tadej Pogacar abdica!

Jonas Vingegaard vola verso la vittoria finale del Tour de France 2022. La Maglia Gialla ha infatti conquistato il successo al termine della 18esima tappa, la Lourdes-Hautacam, staccando Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) a poco più di quattro chilometri dalla conclusione grazie anche al lavoro di un fantastico Wout Van Aert. Il danese della Jumbo-Visma ha quindi salutato anche il compagno di squadra (terzo all’arrivo) e ha poi incrementato il proprio margine sullo sloveno nei chilometri finali della salita conclusiva, finendo per guadagnare 1’04” sul rivale e consolidando così il simbolo del primato. Vingegaard, infatti, ora ha un vantaggio di 3’26” su Pogacar e 8′ su Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), che con la quarta piazza odierna si conferma al terzo posto nella generale.

Il primo scatto è anche oggi quello di Wout Van Aert (Jumbo-Visma) che si porta dietro Neilson Powless (EF Education-EasyPost), ma il gruppo reagisce subito, con la Cofidis che è molto attiva in favore della Maglia a Pois Simon Geschke. Lo statunitense decide quindi di rialzarsi, mentre la Maglia Verde continua la sua azione in solitaria. Dopo qualche chilometro, all’inseguimento del belga si muovono Nils Politt (Bora-Hansgrohe) e Dylan Teuns (Bahrain Victorious), ma i due vengono presto ripresi dal gruppo. Il primo a riportarsi sulla testa della corsa è quindi Stan Dewulf (Ag2r Citroen), seguito poco dopo dal gruppo. Dewulf prova quindi a rilanciare subito l’andatura e sulla sua ruota si porta Christophe Laporte (Jumbo-Visma), a cui poi si aggiungono anche Florian Vermeersch (Lotto Soudal), Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost), Andreas Leknessund (Team DSM) e Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco). Il gruppo, però, tirato dagli uomini della Cofidis non lascia troppo spazio a questi sei attaccanti, andando a riprenderli dopo qualche chilometro.

L’attacco successivo è quello di Brent van Moer (Lotto Soudal), ma anche il suo tentativo non ha successo. Più consistente il tentativo seguente, formato da Valentin Madouas (Groupama-FDJ), Bob Jungels, Benoît Cosnefroy, Dewulf (AG2R Citroen), Patrick Konrad, Maximilian Schachmann, Politt, Marco Haller (Bora-hansgrohe), Teuns, Matej Mohorič (Bahrain Victorious), Matteo Jorgenson, Gorka Izagirre (Movistar), Leknessund, Alberto Daniese (Team DSM), Rigoberto Urán, Alberto Bettiol, Jonas Rutsch (EF Education-EasyPost), Daniel Felipe Martínez, Dylan van Baarle, Luke Rowe (Ineos Grenadiers), Michael Woods (Israel-Premier Tech), Tony Gallopin, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Tiesj Benoot, Van Aert (Jumbo-Visma), Benjamin Thomas (Cofidis), Franck Bonnamour (B&B Hotels-KTM), Andreas Kron (Lotto Soudal), Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), Amaury Capiot (Arkéa-Samsic), Aleksandr Riabushenko (Astana Qazaqstan), Florian Sénéchal, Mattia Cattaneo, Yves Lampaert (Quick-Step Alpha Vinyl) e Dylan Groenewegen (Team BikeExchange-Jayco). Cattaneo e Senechal si rialzano però quasi subito, con la loro squadra che si mette presto a tirare in testa al gruppo Maglia Gialla, seguiti poco dopo dalla Cofidis della Maglia a Pois.

Poco dopo, i battistrada transitano al traguardo volante di Laruns (vinto da Van Aert), ma il gruppo passa con soli 18″ di ritardo. Con i battistrada ancora così vicini, quindi, appena inizia la salita del Col de l’Aubisque Gesckhe prova ad uscire dal gruppo portandosi dietro altri corridori, mentre Groenewegen è il primo a staccarsi dalla testa della corsa. Con il tedesco si muovono Alexey Lutsenko (Astana Qazqstan), Quinn Simmons (Trek-Segafredo), Pierre Latour (TotalEnergies), Thomas Pidcock (Ineos Grenadiers), Hugo Houle (Israel-Premier Tech), Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Carlos Verona, Enric Mas (Movistar), Martijn Tusveld (Team DSM), Nicholas Schultz (Team BikeExchange-Jayco), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Pierre Rolland (B&B Hotels-KTM) e Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), mentre altri corridori perdono contatto dalla fuga. La Maglia a Pois non riesce a riportarsi davanti, cosa che invece riesce a Mollema, Pinot e Mas, andando così a formare un drappello di poco più di venti uomini, con Mollema subito a mettersi al servizio di Ciccone per tenere lontano Geschke (che poi si arrenderà, venendo ripreso dal gruppo) e consentire all’abruzzese di prendere i punti al GPM.

Poco dopo, tenta di fuoriuscire dal plotone anche Louis Meintjes (Intermarché-Wanty-Gobert), che aiutato da due compagni di squadra prova a riportarsi davanti. Il plotone, invece, rallenta, perdendo rapidamente più di un minuto dai battistrada, ai quali Meintjes riesce ad avvicinarsi al massimo a una cinquantina di secondi, con il drappello di testa che con il prosieguo della salita inizia a perdere pezzi. Il gruppo, dove ai corridori della Jumbo-Visma si alternano uomini Arkea-Samsic per impedire al sudafricano di prendere troppo vantaggio, viaggia invece ormai con un ritardo di 2’45”, scollinando la salita poco meno di tre minuti dopo rispetto a Ciccone e al resto della testa della corsa, che in discesa vede rientrare diversi di coloro che si erano staccati in precedenza. Non riesce invece a rientrare Meintjes, che anzi inizia a perdere terreno dai primi, cosa che comunque accade anche al gruppo, che arriva al termine della discesa con più di quattro minuti di svantaggio.

L’inizio della salita del Col de Spandelles vede un deciso cambio di ritmo del plotone, in testa al quale si porta Brandon McNulty (UAE Team Emirates); l’andatura dello statunitense fa praticamente esplodere il gruppo, dove rimangono una dozzina di uomini (compresi i principali big), ma anche il drappello di testa inizia a sfaldarsi a causa dell’aumento di andatura da parte di Van Aert. Esaurito il lavoro di McNulty e con ancora una quarantina di chilometri da percorrere, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) decide quindi di accelerare; con lo sloveno rimane solamente la Maglia Gialla Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), ma poco dopo rientrano anche Sepp Kuss (Jumbo-Visma) e Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), con il gallese che, approfittando di un rallentamento, decide a sua volta di allungare, riuscendo a prendere una decina di secondi di margine. Un vantaggio che viene annullato in un amen dal nuovo attacco di Pogacar, al quale ancora una volta risponde prontamente Vingegaard, cosa che accade nuovamente con i successivi quattro attacchi dello sloveno.

Tutte queste accelerazioni consentono però ai due di andare a riprendere buona parte degli ex fuggitivi nel corso della salita; davanti, infatti, rimangono solo Van Aert, Pinot e Martinez, che scollinano con un margine di una trentina di secondi su Lutsenko e Verona e 1’10” su Teuns, mentre Pogacar e Vingegaard giungono al GPM a 1’35” dai primi e con un vantaggio di circa 40″ su Thomas, primo degli inseguitori. Durante la discesa, piuttosto insidiosa, la Maglia Gialla rischia di cadere in una curva, ma poco dopo è Pogacar a finire a terra a causa di un po’ di sporco presente sull’asfalto; lo sloveno si rialza immediatamente, venendo comunque atteso da Vingegaard con un bel gesto di fair play. A quel punto, però, i due decidono di rallentare per non rischiare ulteriormente, e verso la fine della discesa vengono quindi raggiunti da Thomas, Kuss, Meintjes, Benoot e Houle, gli ultimi due facenti parte della fuga iniziale.

Conseguenza del rallentamento è che, ovviamente, il terzetto al comando vede il proprio vantaggio aumentare nuovamente. Il gruppetto Maglia Gialla arriva infatti ai piedi della salita di Hautacam con un ritardo di 2’25” dai tre battistrada, tra i quali subito si prova qualche accelerazione. Il primo a muoversi è Pinot, ma il francese non riesce a fare la differenza e il ritmo che lui e Martinez impostano è decisamente più lento, tanto che Lutsenko e Verona, che nel frattempo staccano Teuns (rientrato sui due lungo la discesa precedente), iniziano improvvisamente a guadagnare. Mentre dietro è il suo compagno Benoot a tirare, davanti è Van Aert ad allungare entrando nei dieci chilometri finali, staccando Pinot e rimanendo con il solo Martinez. Il gruppetto dei migliori, che già si era scrollato di dosso i fuggitivi della prima ora recuperati per strada, esplode quando Benoot si sposta, lasciando Kuss a fare il ritmo.

L’americano conferma la sua giornata di grazia staccando tutti tranne il suo capitano e Pogacar, andando rapidamente a riprendere anche Lutsenko, Verona e Pinot. Il terzetto si riporta così anche sui battistrada, con Martinez che ben presto deve defilarsi. Resta invece al comando Van Aert, che subentra a Kuss per fare l’andatura. L’inedito terzetto Maglia Verde, Maglia Gialla e Maglia Bianca prosegue sino a quattro chilometri dalla conclusione, quando l’ultima trenata di Van Aert manda in difficoltà Pogacar, lanciando verso il trionfo Vingegaard. Il danese resta a ruota qualche altro metro prima di piazzare una ulteriore accelerazione che gli consente di involarsi fra due ali di folla.

Ormai imprendibile, Jonas Vingegaard vuole mettere il sigillo del campione sul suo trionfo e rilancia la sua azione facendo il vuoto nei chilometri rimanenti, con Pogacar che non ne ha più per reagire, finendo per perdere oltre un minuto. A chiudere il podio di giornata uno straordinario Wout Van Aert, a 2’10”, mentre dopo quasi tre minuti arrivano Geraint Thomas e David Gaudu, che ha corso in grande gestione con una ottima salita finale che gli consente di staccare nettamente Nairo Quintana, arrivato oltre due minuti più tardi, tanto da rischiare anche la quinta posizione a vantaggio di un ottimo e coraggioso Meintjes.

Risultato Tappa 18 Tour de France 2022

Classifica Generale Tour de France 2022

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