Parigi-Nizza 2023, Matteo Jorgenson: “Con Tadej Pogačar davanti, gli altri uomini di classifica hanno corso solo per il secondo posto”

Matteo Jorgenson è stato uno dei protagonisti più sorprendenti della Parigi-Nizza 2023 appena conclusa. Lo statunitense ha iniziato la stagione in maniera molto convincente, vincendo anche la classifica generale del Tour of Oman 2023, ma alla Corsa del Sole si è proposto come un interprete da posizioni alte in classifica generale, al cospetto di avversari titolati e di grande talento. Alla fine, il corridore della Movistar, 23 anni, ha chiuso all’ottavo posto in graduatoria, chiudendo la tappa finale nel gruppetto immediatamente alle spalle del dominatore Tadej Pogačar.

Jorgenson è giovane, ma non nasconde i suoi pensieri: “Ero molto motivato durante l’ultima tappa – le parole dello statunitense dopo l’arrivo sulla Promenade des Anglais – Pensavo davvero che avrei potuto raggiungere il quinto posto nella classifica generale (partiva ottavo – ndr). Ho dato il mio massimo, ma alla fine non è stato abbastanza. Quelli che erano nel gruppetto con me (ovvero Simon Yates, Jonas Vingegaard e David Gaudu – ndr) comunque non hanno fatto lo stesso. Non tiravano a tutta, volevano solo vincere la volata per il secondo posto. Secondo me, questa è una cosa abbastanza triste”.

Jorgenson aggiunge: “Alla fine, correvano per arrivare secondi. Soprattutto Yates saltava i cambi e rallentava il ritmo ogni volta che toccava a lui tirare. Diceva di voler vincere la tappa in volata, ma alla fine, dài… C’è stato un momento in cui eravamo a 25 secondi da Pogačar; se avessero tirato tutti un po’ più forte, avremmo anche potuto riprenderlo e a quel punto tutti avrebbero anche potuto giocarsi la tappa allo sprint. Però, è la vita. Io ho fatto del mio meglio”.

Le considerazioni finali del nordamericano: “Sabato ho fatto qualche errore di gestione, non mi aspettavo di patire il caldo – le parole di Jorgenson – Sull’ultima salita ero disidratato e non sono andato come avrei voluto. Ma domenica ho fatto bene e avevo le gambe che dovevo avere. È stato bello rendermi conto di avere le gambe, ma, vista la condizione in cui ero, non guadagnare neppure una posizione nella classifica generale è stata una delusione”.

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