Dwars door Vlaanderen 2024, Matteo Jorgenson: “Dopo la caduta di Van Aert abbiamo continuato con il piano che avevamo e ha funzionato”

Matteo Jorgenson firma un altro splendido successo in questa stagione prendendosi la Dwars door Vlaanderen 2024. Dopo aver conquistato a inizio mese la classifica finale della Parigi-Nizza, mettendosi alle spalle niente meno che Remco Evenepoel, lo statunitense si è imposto oggi in solitaria nella classica fiamminga, regalando così una gioia alla Visma | Lease a Bike in una giornata che ha visto la formazione neerlandese perdere Wout Van Aert per il resto della campagna del nord a causa di una brutta caduta. Il 24enne, quinto anche all’E3 Saxo Classic di venerdì, si è confermato quindi in ottima forma e, in questo inizio di 2024, sta evidenziando di aver compiuto un ulteriore passo in avanti nel suo processo di crescita.

Tutta questa stagione è qualcosa di surreale, non so nemmeno cosa dire, è incredibile”, ha dichiarato un incredulo Jorgenson ai nostri microfoni dopo l’arrivo. Lo statunitense si è poi soffermato proprio sulla caduta che ha spaccato la corsa e messo ko il compagno di squadra Van Aert: “È stato un grosso incidente, l’ho visto in prima persona. Ero proprio accanto, proprio dietro a Wout, in realtà proprio sul suo lato destro e ho capito che era un incidente piuttosto serio“.

La caduta non ha però apparentemente sconvolto i programmi della squadra: “Avevamo comunque un piano per accendere la corsa sul Kanarieberg. Ho pensato che Wout era fuori gara, avendo visto l’incidente, e poi anche alla radio hanno detto ‘Continua a correre’. Quindi io e i miei compagni abbiamo continuato con il piano e abbiamo fatto un ritmo piuttosto duro sul Kanarieberg“.

“Arrivati in cima avevamo selezionato il gruppo e poi abbiamo dovuto lavorare insieme per riprendere la fuga, perché era una fuga forte, Jonas Abrahamsen alla fine ha fatto secondo ed era in fuga – ha proseguito il classe 1999 – Li abbiamo presi e poi nel finale si trattava solo di provare, o io o Tiesj (Benoot, ndr), ad andarcene da soli, alternandoci ad attaccare e controllando Stefan Küng. Alla fine ha funzionato, avevo delle ottime gambe ed è un sogno avercela fatta”.

Con Van Aert e Christophe Laporte ko e Jan Tratnik e Dylan Van Baarle acciaccati, lo statunitense si candida a questo punto a diventare il leader della squadra per il Giro delle Fiandre, dove nel 2023 fu nono nel trionfo di Tadej Pogacar. Curiosità è che, lo scorso anno, il corridore dell’UAE vinse la Monumento belga dopo aver conquistato la Parigi-Nizza, che Jorgenson ha appunto vinto quest’anno. Il 24enne potrebbe ripetere l’accoppiata fatta dallo sloveno? “Non sono Tadej Pogacar, questo è sicuro“, ha concluso ridendo il corridore americano.

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