Movistar, Dowsett: “Quest’anno non è diverso dagli altri, ma sono un po’ nervoso perché è l’ultimo del contratto”

Una stagione come le altre ma con un gusto differente: questo sarà il 2017 di Alex Dowsett.  Il corridore in forza alla Movistar, al quinto anno con il team spagnolo, ha rivelato a Cyclingnews le premesse con cui si è aperta la sua stagione, analizzando a 360 gradi la situazione della sua carriera. “Quest’anno non è diverso dagli altri, ma sono un po’ nervoso: puoi avere un anno storto, ma non quando è l’ultimo del tuo contratto”, fa sapere l’inglese. Ciononostante, non muterà la sua condotta di gara: “Attaccherò, come ho fatto in ogni altra stagione: ho lavorato duramente durante l’inverno e cercherò di raggiungere gli obiettivi designati”.  Un problema dell’esperienza di Dowsett alla corte di Eusebio Unzue è stata la mancanza di costanza: “Sono andato al Giro di Polonia e ho vinto la cronometro finale, ma allo stesso tempo non son riuscito nemmeno a portare a termine delle gare fra le più semplici perché o sono stato malato o qualcosa è andato storto, ma so che posso dare di più”. A pesare sulle spalle del passista inglese anche il confronto con Wiggins. Al Giro d’Italia del 2013 ha battuto il campione olimpico di Londra nella prova contro il tempo di Saltara, ma ha peccato di presunzione: “Dal momento che lui era così grande, avendolo battuto credevo di essere grande quanto lui ma ciò non era vero e non lo è tutt’ora”, ha dichiarato. Tra i temi toccati da Dowsett, anche l’impatto  al team Movistar dopo l’esperienza alla Sky: “Sono arrivato alla Movistar con arroganza, perché ho fatto esperienza di uno dei due programmi di sviluppo migliori al mondo e di due stagioni alla Sky, e in seguito alla vittoria nell’ottava tappa del Giro 2013 mi sono sentito come se avessi già raggiunto tutto”.  Dowsett ha scoperto come il “caos organizzato” con cui la squadra spagnola è costituita è fondato sulla conoscenza dei compiti da parte di ciascuno e ora si sente, dopo aver imparato dai vari tentativi e fallimenti, nella situazione di chiedere maggior sostegno interno.

A cura di Calvin Papini Kloppenburg

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