Ineos, Chris Froome punta in alto: “Se vinco il Tour, uno dei grandi ritorni della storia dello sport. Sogno di vincerne più di tutti”

Chris Froome ha ritrovato la forma e le motivazioni sono più alte che mai. Il lungo stop dovuto al coronavirus non gli ha permesso di correre, ma in queste settimane il leader storico della Ineos ha potuto continuare il suo lungo percorso di recupero dall’infortunio subito lo scorso anno al Giro del Delfinato. Tra gli ultimi a fermarsi visto che si trovava in Sudafrica quando molti paesi europei hanno iniziato il lockdown, ha poi continuato ad allenarsi con costanza e dedizione, accumulando oltre 30 ore di rulli a settimana, oltre ad altri allenamenti mirati. Così, mentre la maggior parte dei suoi colleghi erano fermi o quasi, lui ha cercato di colmare il gap dovuto al lungo stop. Se dunque un suo recupero in tempo per il Tour de France a molti appariva improbabile, a questo punto la situazione è ribaltata e a settembre (la Grande Boucle si correrà dal 29 agosto al 20 settembre) potrebbe trovarsi nella forma giusta per tentare l’agognato assalto alla quinta maglia gialla, non nascondendo di sognare ormai anche di più.

Vincere il Tour sarebbe qualcosa di davvero grande. Sarebbe indubbiamente uno dei più grandi ritorni della storia dello sport“, commenta in merito al Times, mentre alla Gazzetta dello Sport ha paragonato il suo ritorno a quello di Niki Lauda, il pilota austriaco di F1 recentemente scomparso che dopo un terribile incidente in pista conquistò due titoli mondiali. L’obiettivo dichiarato da tempo è eguagliare il record di cinque successi di Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Miguel Indurain, ma ammette ora di voler puntare ancora più in alto.

Se “vincere il Tour quest’anno è l’obiettivo principale”, a L’Equipe aggiunge infatti di ambire anche oltre: “Vincere più Tour di chiunque altro sarebbe lo scenario da sogno“. Ovviamente, è consapevole che la strada è ancora molto lunga per poterci riuscire: “So che c’è ancora molto lavoro prima che questo possa diventare realtà”.

D’altro canto, se il Froome apparso all’UAE Tour era un corridore ancora molto lontano dalla condizione sperata, incapace di seguire il ritmo di un gruppo ancora molto folto, due mesi dopo la situazione è profondamente diversa: “Mi sento ringiovanito, fresco e con nuove motivazioni che prima non avevo – aggiunge al quotidiano francese – Se faccio un paragone con gli anni scorsi e vedo dove ero ad aprile scorso, direi che sono in condizioni simili, quindi per me è molto incoraggiante. Sono fiducioso nel fatto di poter essere al 100%”.

Nello specifico, il gran lavoro effettuato lo ha portato a ritrovare la necessaria forza in entrambe le gambe: “Ci è voluto molto lavoro in questi mesi, anche solo per ritrovare la pedalata normale e l’equilibrio fra le mie gambe. Ma tutto questo ormai me lo sono messo alle spalle, anche se non sono ancora del tutto tornato alla normalità. La mia gamba destra è, in percentuale, ancora leggermente più debole, ma la mia gamba sinistra è probabilmente qualche punto percentuale più forte, quindi la cosa si bilancia”.

Il 34enne è in scadenza di contratto con la sua squadra, ma ora vede la possibilità di interrompere la sua carriera come qualcosa di molto lontano: “Non mi sento assolutamente prossimo al ritiro, sono pronto a correre almeno un paio di ancora“, ribadisce al Times. Pronto a spingere oltre i suoi limiti, come solo i grandissimi sanno fare, il Keniano Bianco è tornato ad inseguire i suoi grandissimi sogni.

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