Vuelta a España 2022, l’UCI non cambia il protocollo-Covid: tutti i corridori saranno testati nei giorni di riposo

La Vuelta a España 2022 alle porte (19 agosto-11 settembre) avrà lo stesso protocollo Covid che era stato in vigore al Tour de France 2022. Questo nonostante la Grande Boucle sia stata caratterizzata da tanti forzati ritiri e l’innalzarsi di qualche voce di protesta, anche alla luce del fatto che la situazione generale della pandemia sia mutata negli ultimi tempi. Fra gli obblighi che vengono quindi confermati c’è la presentazione di un test antigenico negativo due giorni prima della partenza per tutti i componenti di una squadra (corridori e staff) e c’è anche il test collettivo nei giorni di riposo (lunedì 29 agosto e lunedì 5 settembre; non ci saranno invece esami lunedì 22 agosto, giorno che sarà dedicato al trasferimento dai Paesi Bassi alla Spagna).

Rimane, comunque, la possibilità per un corridore positivo di restare in gara, fermo restando il parere favorevole del medico della squadra, del responsabile Covid dell’organizzazione e della direzione medica dell’UCI, sulla base “degli elementi clinici e biologici disponibili”. Questo era stato il caso di Rafał Majka al recente Tour de France, con il polacco che era risultato positivo ma era rimasto in gara.

L’Unione Ciclistica Internazionale “raccomanda fortemente”, senza obbligo, di testare quotidianamente, o almeno ogni 2-3 giorni, tutti i membri degli staff delle squadre, ma non i corridori. Lo stesso principio di monitoraggio costante è consigliato per i componenti dell’organizzazione. Per quel che riguarda gli atleti, viene invece suggerita la possibilità di sottoporli a test antigenici per tutti i 5 giorni precedenti il via della gara, in modo da “costituire la bolla della squadra e quella del gruppo”.

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