Vuelta a España 2019, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Vuelta a España 2019.

TOP

Burgos-BH: Giornata praticamente perfetta per la formazione Professional spagnola. Per il quarto giorno di fila, riesce a mandare in fuga i suoi rappresentanti e questa volta sono ben in due sui tre uomini all’attacco. Risultato: primo e secondo posto con Angel Madrazo e Jetse Bol, con lo spagnolo che incrementa anche il vantaggio nella classifica scalatori. Certo, il gruppo ha fatto l’errore di lasciare troppo spazio alla fuga, ma loro sono stati bravi ad approfittarne. Unico neo di oggi: la prossima volta magari sarebbe il caso di non provare ad investire i propri uomini con l’ammiraglia.

Miguel Angel Lopez (Astana): Il colombiano dell’Astana è il più forte in salita e lo dimostra staccando tutti quanti. Quando opera lo scatto decisivo, nessuno riesce a stargli dietro, con solo Alejandro Valverde e Primoz Roglic che riescono a limitare i danni. Oltretutto, il 25enne riesce anche a riconquistare la Maglia Rossa di leader della corsa, dopo averla persa nella seconda frazione. È mancata solo la vittoria di tappa per rendere perfetta questa giornata.

Tadej Pogacar (UAE Team Emirates): Il giovane sloveno salva la baracca in casa UAE-Emirates, visto il crollo di Fabio Aru. Dimostra una maturità incredibile per essere uno di neanche 21 anni e per essere al primo Grande Giro in carriera, anche se forse nel finale paga il tentativo di cercare di rimanere insieme a Valverde e Roglic. Il settimo posto di oggi, il quarto se si considerano solo i big, resta comunque un ottimo risultato, soprattutto considerando la gente che si è messo alle spalle.

FLOP

Fabio Aru (UAE Team Emirates): Ancora una volta, una brutta prestazione per il sardo, ancor più brutta considerando le ottime cose che aveva fatto vedere nella seconda frazione e le dichiarazioni battagliere di inizio tappa. Quando avviene l’accelerazione decisiva, si stacca subito, perdendo alla fine due minuti e dodici secondi da Lopez. Unica attenuante potrebbe essere il riacutizzarsi dei dolori dovuti alla caduta nella cronosquadre inaugurale, ma fino a prova contraria si tratta di un brutto passaggio a vuoto, che fa svanire le speranze di vittoria finale.

Rigoberto Uran (Education First): Anche per il colombiano valgono le stesse considerazioni fatte per Aru. Dopo la bella prestazione nella seconda tappa ci si poteva aspettare di più dal corridore della Education First, ma anche per lui potrebbe esserci la parziale attenuante di qualche dolore dovuto alla caduta di ieri. Resta però il fatto che ad un certo punto della salita, il suo compagno di squadra Hugh Carthy si sia messo davanti a fare una forte andatura, per scremare il gruppo in vista di un possibile attacco di Uran. Attacco che non è mai arrivato.

Le squadre dei capitani: È il primo arrivo in salita della Vuelta a España e arriva dopo due giornate abbastanza tranquille, eppure le squadre dei big non sembrano interessate alla vittoria di tappa e agli abbuoni. Lasciano andare la fuga fino ad undici di minuti di vantaggio, facendo il tira e molla per quasi tutta la tappa e, quando decidono di accelerare, è ormai troppo tardi.

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