Tour de France 2018, corsa fermata: balle di fieno in strada e gas contro i corridori

Gruppo costretto a fermarsi dopo appena 30 chilometri della sedicesima tappa del Tour de France 2018. In seguito alla protesta di alcuni agricoltori, che hanno posizionato delle balle di fieno sulla strada, ma soprattutto hanno usato dello spray al peperoncino contro i corridori in transito, ASO ha deciso di fermare completamente la tappa, che risulta è stata così neutralizzata a 187,7 chilometri dalla conclusione. Dopo una decina di minuti fermi, il tempo per comprendere meglio se c’erano altri rischi e concedere ai corridori coinvolti il tempo di riprendersi, la corsa è ripartita per un breve tratto di neutralizzazione ancora prima di ripartire regolarmente.

Tra i corridori maggiormente colpiti Heinrich Haussler (Bahrain-Merida), visibilmente sofferente e subito costretto a fermarsi quasi del tutto, ma anche uomini come Peter Sagan (Bora-hansgrohe), Taylor Phinney (EF-Drapac), Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida) e Arnaud Démare hanno dovuto richiedere l’intervento della vettura medica. Segnalati problemi anche per la maglia gialla Geraint Thomas (Sky), che è stato a lungo assistito da un membro dello staff della Sky.

La dinamica dell’accaduto non è chiara, né se si stratti di gas lacrimogeni (eventualmente sparati in precedenza dalla polizia per sedare le proteste) o se sia stato usato dello spray al peperoncino. Si tratta comunque di una protesta nata all’ultimo minuto visto che le prime vetture della scorta, che controllano che la strada sia libera, non hanno avuto problemi nel passare. Il restringimento è stato dunque creato nell’imminenza del passaggio della corsa, probabilmente rovesciando poco prima delle balle di fieno inizialmente posate a bordostrada.

La protesta ha visto coinvolti una manciata di agricoltori, tutti apparentemente di mezza età, che sono riusciti inizialmente a riversare sulla strada alcune balle di fieno. Il pronto intervento degli uomini di scorta ha permesso di sgomberare la strada, ma sarebbero stati utilizzati dei gas lacrimogeni con il gruppo che, arrivato poco dopo, è dovuto passare in una leggera cortina di fumo. Alcuni corridori hanno dunque avvertito alcune conseguenze di questo passaggio, portando alla decisione di fermare la corsa per evitare incidenti in gruppo, potendo così anche verificare che non vi fossero altre proteste nei chilometri successivi.

Secondo Laurent Jalabert, consulente per France TV, anche dei protestanti avrebbero usato dei gas lacrimogeni per protesta, mentre il Guardian riporta come un gendarme avrebbe erroneamente spruzzato il proprio spray al peperoncino contro alcuni corridori di passaggio, finendo anche per usarlo parzialmente contro sé stesso a causa della concitazione del momento.

All’arrivo della corsa finalmente si è avuta un po’ di chiarezza. È stato infatti spiegato che la polizia ha dovuto sedare una protesta e liberare la strada dai manifestanti per permettere il regolare transito della corsa. Per calmare i protestanti sono stati usati degli spray urticanti, che sono tuttavia rimasti nell’aria e, con il passaggio dei corridori avvenuto in contemporanea ad alcune proteste che proseguivano e il forte vento contrario, alcuni corridori – ma anche alcuni poliziotti stessi – sono rimasti colpiti dalle inalazioni.

In seguito a questa condizione di pericolo per il gruppo, con molti corridori che facevano fatica a restare in sella per proseguire la corsa, Christian Prudhomme ha deciso di fermare la corsa per consentire ai corridori di riprendersi. Una volta curati i vari corridori, situazione che ha fatto emergere uno spirito di assistenza reciproca e grande collaborazione interna al gruppo, la corsa è dunque potuta ripartire regolarmente senza più intoppi.

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