Tour de France 2023, i corridori cambieranno bici durante la cronometro?

Il Tour de France 2023 si appresta a vivere una cronometro molto particolare. Dopo il giorno di riposo, infatti, i corridori affronteranno una prova contro il tempo che presenta una prima salita nella parte iniziale, ma soprattutto la Côte de Domancy nel finale. Quest’ultima ascesa misura 2,5 chilometri con una pendenza media del 9,4% e si concluderà a 3,5 chilometri dalla conclusione, con la strada che continuerà a salire fino al traguardo. In molti, quindi, si stanno chiedendo cosa faranno i corridori: passeranno dalla bici da crono a quella da strada ai piedi dell’ultima salita (come successo nella scalata del Monte Lussari all’ultimo Giro d’Italia) o porteranno a termine la prova con lo stesso mezzo?

Secondo quando pubblicato sui social da Xavier Disley che lavora come consulente aereodinamico, i corridori dovrebbero evitare il cambio di bici. A suo avviso, infatti, affinché possa esserci un minimo vantaggio tutto deve andare per il meglio e la cosa non sembra così semplice. Riflessioni che condivide anche Serge Pauwels che ha affrontato la ricognizione per Sporza: “Io personalmente non lo farei. Non c’è una zona di transizione e in più ti rompe il ritmo. Secondo me il gioco non vale la candela”.

Intanto sui social stanno circolando alcune foto scattate ieri in cui si vede Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) effettuare il cambio bici, ma non è detto che questa sia la sua scelta definitiva. I nostri inviati, infatti, che si trovano già sulla linea del traguardo, hanno visto lo sloveno completare la sua ricognizione mattutina con la bici da cronometro. Anche tutta la Jumbo – Visma sembra aver fatto la stessa scelta, così come molte altre squadre, tanto che solamente gli uomini della Groupama – FDJ, tra quelli che abbiamo potuto osservare, hanno concluso la corsa con la bici tradizionale. I team dei due favoriti potrebbero quindi aver fatto la stessa scelta dopo le opportune valutazioni. Difficile, comunque, capire quale sarà la decisione finale, anche se si potrebbe avere una prima idea dopo aver assistito alle partenza dei primi corridori e magari alcuni gregari potrebbero fare le prove per i loro capitani.

Presente al Tour anche Tom Dumoulin, campione del mondo nelle prove contro il tempo nel 2017, in una prova che prevedeva proprio un arrivo in salita con il cambio bici. Intervistato da WielerFlits l’ex professionista ha dichiarato: “Con il cambio perdi tempo. Forse puoi guadagnare qualcosa nella parte più ripida, ma gli ultimi 3,5 chilometri sono al 4-5% […] Credo che tra i migliori della classifica ci saranno più non-cambi che cambi. Nello scenario ideale per un cambio bici impieghi otto secondi. Ma con tutto lo stress che lo precede e il ritmo che si rompe credo sia un rischio”

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