Tour de France 2021, Bauke Mollema: “Mi sentivo bene e so di potermi gestire in queste azioni”

Stavolta è il turno di Bauke Mollema al Tour de France 2021. Spesso all’attacco, il corridore della Trek – Segafredo aveva sfiorato il successo sul Mont Ventoux, ma era caduto su più forte nella persona di Wout Van Aert, concludendo in terza posizione. Stavolta è lui a dominare la scena in fuga, con uno scatto perentorio a 35 chilometri dalla conclusione che lo vede staccare tutti e poi resistere agevolmente alla bagarre alle sue spalle, trionfando in solitaria. Corridore coriaceo e spesso imprevedibile, si conferma così uno dei cacciatori di tappe più pericolosi in montagna.

È stato stupendo vincere nuovamente una tappa qui al  Tour – commenta raggiante al traguardo – Oggi è stata durissima, con la fuga che ci ha messo 90 chilometri a formarsi. Come squadra non ci siamo fatti sfuggire nessun tentativo, poi siamo riusciti ad esserci in questa fuga composta da bei corridori in testa, ma non c’era grande collaborazione. Personalmente mi sentivo bene, quindi ho deciso di provarci da lontano”.

Corridore abituato a questo tipo di azioni, che gli hanno già portato risultati di spessore, si è gestito con esperienza per tornare a vincere alla Grande Boucle dopo quattro anni: “Alla fine mi son fatto quaranta chilometri in solitaria, ma sentivo di poter fare una azione di questo tipo e avevo fiducia di riuscire, mi conosco e so di potermi gestire bene in questi casi. Sapevo di avere una ottima possibilità, e che dovevo riuscire a dare tutto nella parte più dura della salita, nella quale non bisognava perdere molto. A quel punto, scollinando con più di 50 secondi, ero abbastanza certo che potevo vincere la tappa”.

Un gran lavoro di squadra, che conferma l’affiatamento corale di una squadra “Stiamo correndo sempre molto aggressivi, puntando alle tappe. Non abbiamo più ambizioni di classifica, quindi vogliamo giocarci le nostre carte in questo modo e tutti si impegnano al massimo, devo ringraziare anche i compagni per il grande lavoro fatto ad inizio tappa”.

Con anche la maglia a pois che potrebbe diventare un suo obiettivo nei prossimi giorni, nei quali non nasconde che potrà riprovarci, il 34enne di Groningen era arrivato alla Grande Boucle abbastanza scarico dopo le fatiche del Giro d’Italia, ma le sue qualità di diesel stanno emergendo sempre più in questi giorni: “Al Giro le cose non sono andate benissimo per me, ero stanco nelle ultime tappe e sono arrivato ancora non proprio al meglio qui, ma sono andato crescendo e ora mi sento bene“.

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