Tour de France 2020, il direttore tecnico della Ineos si mostra dubbioso: “Non credo che Chris Froome possa vincerlo”

Emergono dubbi in casa Ineos che Chris Froome possa vincere il Tour de France 2020. Niente di strano in realtà visto che più volte la formazione statunitense ha lasciato intuire che il britannico non sarebbe stato il terzo capitano del team, quanto piuttosto un corridore protetto al fianco degli ultimi due vincitori della corsa transalpina, nonché primo e secondo lo scorso anno. Un dubbio che ha chiaramente portato anche alla rottura e il mancato rinnovo per la prossima stagione, con il Keniano Bianco che lascerà la squadra dopo undici stagioni per approdare alla Israel Start-Up Nation. Vincitore della Grande Boucle ormai tre anni fa, terzo nel 2018 e quasi completamente fermo nel 2019, quello che ormai è l’ex uomo simbolo del team ha perso posizioni nelle gerarchie interne. Una evidenza rafforzata ancora di più dalle parole del direttore tecnico Carsten Jeppens.

“Non ci sono dubbi che ha lavorato molto – ha commentato a TV2 – Come sempre Chris è stato un fantastico atleta incredibilmente impegnato e non penso che ci sia nessuno che possa essersi allenato duramente quanto lui durante il lockdown. Ma non sono sicuro al 100% che possa essere pronto al punto da poter arrivare a quel che serve per vincere il Tour. Sono successe molte cose dalla sua ultima vittoria. Abbiamo vinto il Tour sia con Geraint che con Egan. Froome è invecchiato e lo scorso anno ha subito un infortunio molto, molto grave”.

Elemento non proprio conosciuto della squadra, Jeppesen è nello staff dall’inizio come direttore delle operazioni tecnice e commerciali, incaricato delle relazioni con gli sponsor e con i fornitori. Un ruolo dirigenziale più che sportivo, ma che comunque lo pone decisamente ben inserito nelle dinamiche di squadra. Soprattutto delle considerazioni interne allo staff e alla dirigenza.

“Conosciamo Chris da tanti anni e sicuramente è qualcuno di estremamente professionale dalla testa ai piedi – aggiunge – Dire che la corsa sarà decisa dalla strada è una frase fatta, ma è effettivamente così. A vincere sarà il migliore. Penso che tutti hanno massimo rispetto reciproco per cui non sarà un problema”.

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