Tour de France 2020, al lavoro su due possibili scenari ma niente porte chiuse

Gli organizzatori del Tour de France 2020 stanno lavorando su due possibili scenari diversi a seconda di come evolverà la situazione dei contagi di Covid-19. Secondo quanto riporta L’EquipeASO sta lavorando a stretto contatto con il Governo transalpino per creare un progetto flessibile che possa essere rapidamente modificato se le condizioni legate alla pandemia di cornavirus dovessero cambiare improvvisamente. Il primo scenario è quello che, ovviamente, tutti si augurano, ovvero con le misure che sono state già annunciate per limitare al minimo i contatti ravvicinati tra corridori, staff, giornalisti e pubblico.

Sarà vietato ai tifosi ed ai giornalisti l’accesso alle aree di parcheggio dei bus delle squadre. Le zone dell’arrivo saranno interdette a tutti, tranne che ad alcuni membri dello staff, e le cerimonie sul podio verranno ridotte. Sarà impedito alle auto di accedere alle salite più popolari della corsa, mentre, sarà possibile per i tifosi raggiungerle a piedi o in bicicletta. Anche la carovana pubblicitaria verrà ridotta, confermando le anticipazioni al riguardo delle scorse settimane.

Mentre il secondo scenario, che verrebbe attuato solo in caso di un aumento dei contagi, prevede misure decisamente più restrittive, soprattutto per quanto riguarda l’accesso dei tifosi e dei giornalisti. Questo piano B verrà provato durante il Giro del Delfinato (12-16 agosto), corsa che sarà, a tutti gli effetti, una prova generale in vista della Grande Boucle. In ogni caso non sono previste ipotesi che contemplino le porte chiuse: “Le autorità ci hanno chiesto fin dall’inizio di lavorare su diversi scenari – ha riferito Christian Prudhomme a La Derniere Heure – Questo fa parte delle diverse ipotesi e saremo preparati ad ogni evenienza”.

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