Tour de France 2022, Top/Flop del giorno

La nostra rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2022.

TOP

Simon Clarke (Israel-PremierTech): La vittoria più importante della carriera per il trentacinquenne australiano. Bravissimo a inserirsi nella fuga, il classe ’86 si gestisce perfettamente anche nel finale, scegliendo il momento perfetto per partire e superare Taco Van der Hoorn proprio in prossimità della linea del traguardo. Un risultato ancora più strabiliante se si pensa che all’inizio dell’anno si allenava da solo perché era rimasto senza contratto.

Tadej Pogacar (UAE Team Emirates): Ancora una volta è semplicemente perfetto. Sempre posizionato nel modo giusto, quando c’è qualche caduta, lui è sempre più avanti. Sul pavé pedala sempre nelle prime due o tre posizioni e alla fine decide anche di attaccare insieme a Jasper Stuyven. I secondi che ha guadagnato in realtà non sono tantissimi, ma sono una botta devastante al morale degli avversari. Se qualche team avversario sperava in questa tappa per metterlo in difficoltà, dovrà cercare ora delle nuove alternative (e l’impressione è che sarà tutt’altro che facile).

Wout Van Aert (Jumbo-Visma): Nella giornata più difficile fa emergere ancora di più la sua classe. La caduta a 80 chilometri dalla conclusione è ingenua e sicuramente gli procura dei problemi evitabili, ma quando deve mettersi al servizio del team riesce a riscattarsi alla grande. Grazie al suo ritmo Jonas Vingegaard perde solo 13” da Pogacar ed è ancora in piena corsa per la vittoria finale, mentre lui stesso riesce a difendersi dall’assalto di Powless e si guadagna ancora qualche altro giorno con indosso la maglia simbolo del primato.

FLOP

Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) : Il grande favorito della vigilia si stacca prima che la corsa entri nel vivo. Le tappe scorse e qualche sua dichiarazione avevano fatto venire il dubbio che potesse non essere in condizione, ma di contro lui stesso aveva parlato solo due giorni fa della possibilità di prendere la maglia gialla nella tappa odierna. Le sensazioni negative si sono rivelate giuste quest’oggi e a questo il classe ’95 dovrà provare a rilanciarsi come gregario di lusso di un Jasper Philipsen che invece è in forma smagliante.

Ineos Grenadiers: Non riescono a fare quello che ci si aspettava da loro. In alcune occasioni, come la caduta di Geraint Thomas, sono anche sfortunati, ma la sensazione è che non siano mai padroni della corsa. In una tappa in cui ci si aspettava attacchi da loro, soltanto in un settore di pavé si mettono loro a fare il ritmo in testa al gruppo con Luke Rowe, poi sembrano sempre subire la corsa. Anche per rientrare devono sfruttare il grande lavoro di Van Aert (eccezion fatta per una breve tirata di Pidcock), che consente loro di trovarsi con un distacco ancora accettabile da Tadej Pogacar.

Neilson Powless (EF Education-EasyPost): Il corridore americano è perfetto fino all’ultimo chilometro. Sfruttando anche il lavoro di un fantastico Magnus Cort, il classe ’96 è a lungo maglia gialla virtuale, oltre che uno dei principali favoriti per la vittoria di tappa. Alla flamme rouge, quando gli basterebbe tenere alto il ritmo per andare a prendersi la leadership della generale, lo statunitense decide di attaccare per provare a vincere la tappa. La sua azione dura però 500 metri, con i suoi compagni di fuga che lo riprendono facendo svanire in un attimo il sogno vittoria di tappa e quello di ottenere degli abbuoni. Un peccato perché, come ammesso dal suo compagno Magnus Cort a fine gara, oggi gli obiettivi possibili erano due e sono sfumati entrambi.

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