Tour de France 2020, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France 2020.

TOP

Sam Bennett (Deceuninck-QuickStep): Un successo che vale una carriera per l’irlandese. Già vincitore a Giro e Vuelta, entra in un club d’élite coronando il sogno di una vita con una volata perfetta, in cui sublima il grande lavoro di squadra, partendo da un ancora una volta eccezionale Michael Morkov. Dopo i piazzamenti dei giorni scorsi, finalmente si sblocca e si riprende anche una maglia verde che non sarà facile conservare, ma nemmeno togliergli.

Elia Viviani (Cofidis): Per vincere gli manca ancora qualcosa, in questa volata è stato evidente. Ma, dopo la grande sofferenza della prima settimana, per lui questo quarto posto vale decisamente molto più del risultato in sé. La strada per riprendersi è appena iniziata, ma di altre occasioni ce ne saranno e se cresce ancora può riuscire a cogliere il suo obiettivo.

Mads Pedersen (Trek-Segafredo): Sull’esempio di Wout Van Aert, deve sacrificarsi nel vento per la causa del proprio capitano, compiendo un piccolo miracolo nel tenerlo in gruppo quando più volte rischia di saltare. A volte è proprio lui in prima persona a chiudere i buchi che si vanno creando, ma nel finale trova comunque le energie per cogliere un discreto quinto posto che ne conferma l’ottimo spunto veloce e il buon stato di forma. Quando avrà la giornata per sé potrà cercare di far splendere la sua maglia iridata, che comunque continua a dimostrare di aver meritato.

FLOP

Cees Bol (Sunweb): È in grande forma e la sua squadra fa un gran lavoro nel finale, adoperandosi in massa al suo servizio. Non riesce però a trovare la posizione giusta nel momento decisivo, finendo troppo indietro quando la volata parte e rimane chiuso, concludendo con un mesto ottavo posto. Troppo poco per l’impegno profuso dai suoi compagni, ma anche per quello che lui stesso ha mostrato nei giorni scorsi.

André Greipel (Israel Start-Up Nation): Il tedesco è generoso e stringe i denti come può, complici le difficoltà e le cadute, ma è evidente come ormai i tempi migliori siano andati. Se ha ancora il livello per ottenere qualche buon successo qui e lì durante l’anno, magari anche in corse WorldTour, alla Grande Boucle non sembra più poter reggere il confronto con coloro che lo hanno sostituito nelle gerarchie mondiali.

Peter Sagan (Bora-hansgrohe): Gioca di esperienza e di savoir faire, ma conferma anche oggi che gli manca qualcosa. Perdere la Maglia Verde potrebbe non essere stato un passaggio di consegne definitivo, eppure la sensazione che sia un simbolo di quanto sta succedendo almeno in questa edizione c’è eccome. Avrà ancora qualche buona tappa per conquistarla a modo suo, ma nelle volate gli manca decisamente qualcosa quest’anno.

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