Tirreno-Adriatico 2020, Top/Flop del Giorno

La nostra rubrica che, tra il serio ed il faceto, traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Tirreno – Adriatico 2020.

TOP

Michael Woods (EF): Il braccio armato perfetto di una macchina perfetta. Questo è stato oggi il canadese, capace di coronare un grandissimo lavoro di squadra. Che lui stia bene si capisce intorno ai meno 50 dall’arrivo quando Jonathan Caicedo si mette in testa e dimezza lo svantaggio della fuga. Sulla seconda ascesa del poggio di Murella è poi lui ad andarsene in prima persona facendo il vuoto. Quando Majka lo riprende in discesa ha il merito di restare calmo, sapendo di essere più forte del polacco in volata. In vista del traguardo, infatti, parte secco e al suo avversario non resta che prendergli la targa. Il successo di oggi è importante anche in ottica classifica generale, visto che il capitano della EF è ora il nuovo leader della generale e non vorrà mollare per nessun motivo la sua maglia azzurra.

 

Geraint Thomas (Ineos):  Il gallese sembra essere tornato quello capace di essere protagonista negli ultimi Tour de France. Se Chris Froome non è ancora riuscito a migliorare le brutte prestazioni del Giro del Delfinato, chiudendo con 18 minuti di ritardo, il capitano della Ineos per il prossimo Giro d’Italia ha mostrato grandi progressi riuscendo a restare con il gruppo dei big e a gestirsi nella fase finale. I prossimi giorni saranno decisivi per sciogliere definitivamente i dubbi sulla sua condizione che avevano spinto al team di Dave Brailsford a relegarlo al ruolo (da lui rifiutato) di gregario di Bernal al Tour.

 

Fausto Masnada (Deceuninck – QuickStep): Una top 10 di lusso per il bergamasco. Arrivato da pochissimo alla corte di Lefevere, l’azzurro ha già dimostrato di trovarsi al suo agio nel Wolfpack, che l’ha protetto a lungo. Anche quando è rimasto da solo, però, l’italiano ha mostrato grande gamba, resistendo con il gruppetto dei big alle spalle di Woods sulla salita finale. Il classe ’93 ha poi mostrato anche grande tenacia quando in un paio di occasioni si stava staccando ed è riuscito a rientrare del suo passo. Di questo passo è lecito attendersi grandi cose da lui anche nei prossimi giorni.

 

FLOP

Mathieu van der Poel (Alpecin-Fenix): Non ci sono dubbi sul fatto che sia lui il vero sconfitto di giornata. In un percorso da cacciatori di classiche resta sempre coperto in gruppo e soffrendo forse il caldo, o forse il lungo chilometraggio (com’era già accaduto ad Harrogate agli scorsi mondiali) non lo si vede praticamente mai tra i protagonisti.  Quando scoppia la bagarre e ci si attende un’azione da lui, lui si stacca ed è solo grazie a una reazione di orgoglio che non sprofonda e riesce a chiudere nel secondo gruppetto inseguitore, del quale vince la volata, facendo aumentare i rimpianti per quello che oggi sarebbe potuto essere e non è stato.

Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo): La sua non è una grande sconfitta, ma un piccolo campanello d’allarme. La tappa di oggi non era di certo disegnata per le sue caratteristiche, ma a conti fatti il siciliano è l’unico dei big a perdere terreno, chiudendo a 33” da Woods e 13” da tutti gli altri favoriti per la vittoria finale, chiudendo nel gruppetto dei delusi con Van der Poel. L’obiettivo dichiarato è il Giro d’Italia, ma anche per quello è necessario che cominci ad esserci un’inversione di tendenza e per una leggenda come lui può bastare davvero poco. Nei prossimi giorni si spera di vederlo battagliare con i migliori.

 

Florian Sénéchal (Deceuninck-QuickStep): Un’azione molto deludente la sua. Quando la Deceuninck-QuickStep prende in testa l’ascesa finale è lecito attendersi un suo attacco, che arriva quasi subito con una grande sparata. Le forze però non sembrano esserci e così dopo aver ripreso in un amen i fuggitivi, viene ripreso dal gruppo subito dopo, per altro rimbalzando completamente dopo soltanto poche centinaia di metri. Arrivato in ottima forma e sulla scia di risultati importanti, chiude cinquantacinquesimo a oltre 4 minuti dal vincitore: una vera delusione, soprattutto perché su un percorso come questo poteva essere uno degli uomini più adatti a giocarsi la vittoria nell’intero gruppo.

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