Pagelle Giro delle Fiandre 2018: Quick-Step ancora da applausi, Sagan troppo passivo, Nibali coraggioso

Niki Terpstra (Quick-Step Floors), 10: Altra azione perfetta del corridore neerlandese, che si conferma tra i massimi esponenti delle grandi progressioni e delle cavalcate solitarie. Capace di cogliere l’attimo come pochi, regala un altro prezioso successo alla sua squadra correndo in maniera ineccepibile, sposando alla perfezione la sua fantasia e grinta al blindato tatticismo di una squadra che continua a dominare.

Mads Pedersen (Trek-Segafredo), 9,5: All’attacco già a oltre 100 chilometri dalla conclusione, il giovane danese ribadisce tutto il suo talento con una prova di grande solidità e coraggio. Dire che senza Terpstra avrebbe vinto sarebbe sbagliato, ma questo secondo posto per lui suona come un successo visto che per lui era l’esordio in una corsa che molti non riescono a digerire nel corso di una intera carriera. Già protagonista mercoledì, quinto alla Dwars Door Vlaanderen, non si può certo dire che questo risultato sia un caso.

Philippe Gilbert (Quick-Step Floors), 9: Non si vede più di tanto perché corre in protezione dei compagni, ma ogni volta che si muove dimostra di avere una grandissima gamba. Perfetto nel difendere gli interessi della squadra, così come Zdenek Stybar (8) e Yves Lampaert (7,5), nel finale riesce anche a concludere festoso in terza posizione, confermando grande lucidità sino alla fine nel suo ruolo.

Michael Valgren (Astana), 8: Vincitore dall’apertura del pavé alla Omloop Het Nieuwsblad, il danese mostra anche oggi tutta la sua crescita con una prestazione generosa, ma intelligente. Intenzionato a non subire la corsa, cerca più volte di anticipare, pur senza spendere troppo, riuscendo poi nel finale a cogliere l’attimo per anticipare il resto dei big (tranne Gilbert).

Greg Van Avermaet (BMC), 7,5: La sua progressione sul Taaienberg è una delle più decise del giorno, a conferma che la sua forma così male non è. Non è comunque in grado di fare la differenza, trovandosi poi non perfettamente posizionato sul Paterberg, quando Sagan se ne va senza di lui. Se fosse riuscito a seguire in quel momento la corsa sarebbe forse stata diversa.

Tiesj Benoot (Lotto Soudal), 7,5: Malgrado sia tra i giovani emergenti, non ha paura di mettersi più volte davanti a tutti per cercare di fare la differenza. Classe 1994, non riesce a migliorare il suo quinto posto del 2015, quando debuttò nella corsa, ma ha il merito di correre per cercare di vincere, senza fare troppi calcoli. Non conta dunque se nel finale sembra averne meno degli altri.

Wout van Aert (Véranda’sWillems-Crelan), 7,5: Alla prima apparizione nelle classiche continua a stupire, correndo sempre da grande protagonista e con grande personalità. Conclude con un altro piazzamento di grande prestigio che ribadisce, se ve ne fosse ancora bisogno, che può avere un futuro brillante anche in questa specialità. Senza che sia peraltro necessario che abbandoni il ciclocross.

Ivan Garcia Cortina (Bahrain-Merida), 7,5: Sin dalle prime battute di gara prova ad attaccare, dimostrandosi poi il più forte dei fuggitivi, ultimo ad arrendersi dopo una lunghissima azione che ha rilanciato più volte, sino a che aveva energie in corpo.

Jasper Stuyven (Trelk-Segafredo), 7: Non il più appariscente, ma si mostra molto concreto, correndo con grande attenzione, senza lasciarsi sfuggire i movimenti che contano. Quinta top ten consecutiva nelle grandi classiche di questa primavera, a conferma che ormai bisogna chiaramente fare i conti anche con lui. Soprattutto considerando che non era probabilmente la più adatta alle sue caratteristiche, domenica prossima sarà un cliente molto duro.

Timo Roosen (LottoNL-Jumbo), 7: Praticamente nessuno ne parla, ma nel gruppetto dei migliori c’è anche lui, perdendo le ruote solo quando i big si danno le ultime bastonate. Conclude comunque con un buon piazzamento, continuando le buone prestazioni in una primavera in cui si è ritrovato capitano a sorpresa, riuscendo a farsi notare.

Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), 7: Alla sua prima partecipazione al Fiandre, ma sostanzialmente al Nord in generale, il siciliano non sfigura. Malgrado il peso specifico ben diverso rispetto ai suoi rivali, è sempre nelle prime posizioni quando serve, portando lui l’attacco decisivo che permette a Terpstra di involarsi. Soffre nel finale, dopo aver speso energie preziose, concludendo assieme ai compagni Sonny Colbrelli (6,5), autore di più tentativi dalla media distanza, ed Heinrich Haussler (6), non proprio brillantissimo, leggermente attardato ma a testa alta per una prova in cui non ha assolutamente sfigurato.

Peter Sagan (Bora-hansgroehe), 7: Sembra il più forte, ma tarda troppo a muoversi e quando lo fa non ne ha più abbastanza per fare realmente la differenza. Malgrado il buon lavoro di Daniel Oss (7,5), si lascia sfuggire un possibile successo lasciando spazio all’uomo sbagliato al momento sbagliato.

Sep Vanmarcke (EF-Drapac), 7: Due cadute e altrettante forature lo costringono a spendere anzitempo energie preziose. Nonostante ciò, è ancora una volta tra i più insistenti e generosi nelle fasi finali, pagando poi dazio nel finale per un piazzamento che non ne rispecchia il grande talento e lavoro.

Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale), 7: Già in condizioni non perfette, finisce anche lui a terra, spendendo parecchio per rientrare in una fase calda della corsa. Non riesce a pesare in prima persona sulla corsa, ma segue puntualmente i movimenti giusti, a dimostrazione che la forma c’era. Oggi era difficile chiedergli di più.

Arnaud Démare (Groupama-FDJ), 6,5: Arriva senza grandi precedenti in questa corsa, ma sin dalle prime battute di corsa dimostra di stare bene, facendosi trovare sempre davanti all’approccio dei muri. Alla fine perde le ruote dei migliori solo nell’ultimo tratto, andandosi a prendere il suo miglior risultato in carriera in una corsa che sta imparando a domare. Il suo grande obiettivo è domenica prossima e sarà pronto.

Filippo Ganna (UAE Team Emirates), 6,5: Continua l’apprendistato del giovane talento azzurro che in una corsa in cui un giorno potrà brillare cerca di farsi notare, partendo all’attacco praticamente sin da subito. Alla fine centra nuovamente la fuga, vivendo una bella esperienza.

Magnus Cort Nielsen (Astana), 6,5: Considerando il suo spunto veloce potrebbe starsene più tranquillo in gruppo, invece più volte va all’attacco, anche in favore delle tattiche di squadra, sacrificandosi al pari di Oscar Gatto (6,5). Conclude poi la corsa in 20ª posizione, dimostrando di poter essere molto più di un velocista.

Mike Teunissen (Team Sunweb), 6,5: Dopo l’ottima prestazione di mercoledì si conferma con una buona prova anche in una corsa ancor più dura. Ripetersi non era richiesto, ma riesce comunque a mostrare di avere le giuste carte per poterlo fare un giorno

Gianni Moscon (Sky), 6: Ci prova, il risultato non è poi così malvagio, ma ci si aspettava di più. Se in alcune circostanze si poteva lamentare l’assenza della squadra, oggi la compagine britannica gli ha affiancato altre pedine, come Dylan Van Baarle (7) che grazie al suo attacco dalla media distanza ha conquistato un bel 12° posto, che gli hanno permesso anche di risparmiarsi. A mancare è stata la gamba, da lodare comunque l’impegno e la grinta che lo hanno visto comunque all’attacco.

Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), 5,5: Apparso in crescita, oggi fa fatica quando arriva il cambio di ritmo decisivo. Ha il merito di non arrendersi e di continuare a spingere al massimo sino alla fine. Il piazzamento finale non è proprio all’altezza delle sue capacità, ma è conferma che la forma non è così male e che domenica prossima potrebbe ancora lasciare il segno.

Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), 5,5: Una caduta in un momento inopportuno lo costringe ad un lungo inseguimento di 40 chilometri, spendendo energie che sarebbero state preziose successivamente. Prova comunque a farsi vedere nelle posizioni di testa quando la bagarre inizia, ma all’ultimo passaggio sul Quaremont la luce si spegne e non può fare altro che arrendersi.

Alexander Kristoff (UAE Team Emirates), 5: Altra prestazione negativa per il campione europeo. Apparso non proprio brillante sin dai primi muri, prova a stringere i denti come può, ma anche oggi è costretto ad una corsa difensiva, sempre a rincorrere. La primavera si sta ormai per concludere e i risultati non sembrano proprio arrivare.

Michal Kwiatkowski (Sky), 5: Sui primi muri sembra tra i più forti, ma è un fuoco di paglia e quando il ritmo cambia è costretto ad arretrare, fino a sparire dalle posizioni di vertice. Da un corridore come lui ci si aspetta sempre qualcosa in più, anche se chiaramente non è semplice ripresentarsi così, quasi all’improvviso sul pavé, e poter essere subito protagonista.

John Degenkolb (Trek-Segafredo), 5: Aveva detto sin da subito di non essere al meglio e di mettersi dunque al servizio di Stuyven. In realtà, quando inizia la bagarre deve costantemente rincorrere, sempre in coda al gruppo, senza poter dare un contributo alla causa del suo giovane capitano.

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