Bilancio Squadre 2022: Astana Qazaqstan Team

La rivoluzione non è bastata alla Astana Qazaqstan Team per tornare ai fasti di un tempo. Nonostante i risultati più importanti portino quasi tutti la firma di corridori arrivati quest’anno, la compagine kazaka ha chiuso l’anno con soli cinque successi (l’anno scorso erano stati 13), di cui nessuno a livello WorldTour (tanto da essere stata la squadra di prima categoria ad aver ottenuto meno punti nel corso di questa stagione). Andando al di là dei freddi numeri, però, ci sono anche alcuni segnali di ripresa, come i due podi sfiorati al Giro e alla Vuelta (a cui si aggiunge anche una top 10 al Tour) e alcuni piazzamenti di tappa, soprattutto al GT spagnolo. Ci sono state più difficoltà invece nelle corse di un giorno, dove è arrivato solo un successo alla Clasica Jaén Paraiso Interior e poi nessun altro risultato di rilievo.

TOP 

Anche nell’ultimo anno della sua carriera Vincenzo Nibali si è preso delle copertine per i risultati su strada. Arrivato al Giro d’Italia come alternativa a Miguel Angel Lopez, il siciliano stringe i denti sull’Etna nella giornata più difficile e dal giorno successivo si prende i gradi di capitano, visto che il colombiano abbandona la corsa prima ancora di giungere il cima al vulcano siciliano. Il corridore italiano, che proprio in quei giorni annuncia il ritiro a fine stagione, resta dunque in classifica per le successive tre settimane e alla fine delle corse chiude quarto in classifica, un risultato insperato alla vigilia. L’accoglienza del pubblico all’Arena di Verona dà il via a una seconda parte di stagione in cui può godersi l’affetto dei tifosi, ma anche dei colleghi, che riservano a lui e a Valverde il pasillo de honor prima dell’ultima tappa della Vuelta.

Nella corsa spagnola il capitano del team è stato invece l’altro grande ritorno, Miguel Angel Lopez, protagonista già ad inizio stagione vincendo una tappa e la generale del Tour of the Alps, che sembravano poterlo lanciare verso il Giro, corsa salutata poi anzitempo. Il colombiano ha poi aperto la sua estate con la Vuelta a Burgos, chiusa sul podio e con la soddisfazione di prendersi la maglia di miglior scalatore. Alla Vuelta, dopo aver risolto alcuni problemi extra-sportivi, poi mostra la sua miglior versione stagionale, mostrandosi regolare, ma soprattutto crescendo nell’ultima settimana recuperando fino al quarto posto della generale dopo aver ottenuto anche due podi di giornata.

Tra i corridori già presenti lo scorso anno, invece, si è ben comportato Alexey Lutsenko, che ha ottenuto una vittoria e ha confermato la top 10 al Tour, anche se il salto di qualità più evidente è stato sicuramente quello di Samuele Battistella. L’italiano aveva ottenuto il primo successo della carriera nell’ultima gara del 2021 e ha provato a iniziare il 2022 ancora sull’onda dell’entusiasmo, piazzandosi in top 10 al Tour de Provence e chiudendo al secondo posto una tappa della Volta ao Algarve. Il podio ai campionati italiani inaugura poi un finale di stagione in cui è spesso protagonista, anche se il Covid lo costringe a dover rinunciare alla Grande Boucle proprio alla vigilia della corsa. Il corridore veneto, però, non si perde d’animo e al ritorno alle corse, alla Prueba Villafranca, chiude al quinto posto, seguito poi dal settimo posto al Giro di Polonia, che è per lui la prima top 10 in una corsa a tappe WorldTour. Arriva così in gran forma alla Vuelta e prova a sfruttare le giornate di libertà, chiudendo con due secondi posti di giornata, lasciandolo “felice, ma non troppo”, ma che sicuramente fanno ben sperare per il futuro, sia per lui che per il ciclismo italiano.

+++ Vincenzo Nibali
++ Miguel Angel Lopez
+ Samuele Battistella

FLOP

Gli italiani sono stati croce e delizia del team, anche se per quelli che hanno avuto una stagione negativa le motivazioni sono tra loro molto diverse. Giudicata imperdonabile dal team l’ingenuità di Michele Gazzoli, che a febbraio ha utilizzato uno spray nasale che l’ha fatto risultare positivo al doping. L’UCI ha riconosciuto la buona fede del corridore e ha ridotto la pena a un anno, ma la compagine kazaka ha deciso comunque di licenziare in tronco il corridore italiano, che ha chiuso quindi nel peggiore dei modi il suo primo anno da professionista e ora dovrà attendere la seconda metà della prossima stagione per tornare in sella. Nel frattempo, però, dovrà trovare una squadra pronta a ridargli fiducia per permettergli di far parlare di sé per le sue qualità, che è riuscito solo a far intravedere in questo 2022.

Gianni Moscon ha vissuto la peggior stagione della sua carriera, condizionata però da una serie di problemi di salute che vanno dal long covid a un’infezione batterica nel sangue che rendono impossibile giudicare la sua stagione. Un anno difficile anche per l’altro nuovo arrivo Valerio Conti, che dopo aver lasciato il Giro per problemi alla schiena, senza comunque essere mai stato protagonista nel corso delle tre settimane, ha corso solo il Giro di Slovacchia prima di firmare con la Corratec per il prossimo anno. Il corridore romano ha ammesso di voler cercare nuove opportunità in una formazione professional dopo tanti anni spesi nel WorldTour.

Insieme a Valerio Conti a inizio anno sono arrivati dalla UAE anche Joe Dombrowski David de la Cruz, che a loro volta non hanno mantenuto le aspettative che c’erano su di loro a inizio stagione. Tra i due probabilmente il flop maggiore è quello dello spagnolo, soprattutto per i toni delle dichiarazioni pre-stagione. Lo statunitense, infatti, si era definito sin da subito un supporto ai capitani, mentre lo spagnolo prevedeva per lui un ruolo di leader alla Vuelta dopo aver dato una mano al Giro. Nella corsa rosa non è però mai utile alla causa, mentre alla Vuelta esce subito di classifica e anche le occasioni in cui riesce a dare una mano a Lopez in salita sono davvero pochissime, soprattutto se si pensa che veniva da due settimi posti consecutivi nel GT di casa.

– Valerio Conti
— David de la Cruz
— Michele Gazzoli

Miglior Momento

Al netto dell’emozionante Giro d’Italia di Vincenzo Nibali, nelle cinque vittorie ottenute in stagione ce n’è una che spicca sopra le altre: il successo di tappa di Miguel Angel Lopez al Tour of the Alps è l’unico di livello ProSeries conquistato in stagione dalla compagine kazaka e arriva anche in maniera spettacolare. Il colombiano attacca negli ultimi cinque chilometri quando i fuggitivi di giornata, di cui faceva parte il compagno De la Cruz, sono stati ripresi tutti tranne Thibaut Pinot, ormai solo al comando. Lo scalatore sudamericano riprende il francese prima dell’ingresso nella flamme rouge e può godersi un ultimo chilometro in solitaria per assaporare il suo primo successo stagionale e mettersi definitivamente alle spalle le polemiche con cui aveva chiuso il 2021 in maglia Movistar.

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