Vuelta a España 2023, reazione da campione di Remco Evenepoel! In gruppo non succede nulla

Reazione di orgoglio per Remco Evenepoel alla Vuelta a España 2023. Dopo la débacle di ieri, il leader della Soudal – QuickStep è scatenato sin dai primi chilometri di corsa, provando da subito a portare via una fuga. Un obiettivo centrato e che lo vede dominatore della scena, seguito dal solo Romain Bardet per gran parte della tappa, cedendo poi il passo al classe 2000 nella salita conclusiva. Per il 23enne fiammingo arriva così una splendida vittoria in solitaria che lo vede scoppiare in lacrime dopo il traguardo. Partiti a oltre 90 chilometri dall’arrivo, i due hanno fatto il vuoto alle loro spalle, con Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny) che ha chiuso il podio di giornata con un ritardo di 6’33” dal vincitore.

Dopo un tentativo di Juan Ayuso (UAE Team Emirates) dalla distanza, facilmente controllato dai Jumbo – Visma, in gruppo non succede praticamente con il trio delle meraviglie che resta agevolmente al comando della generale, partendo ovviamente da Sepp Kuss, sempre più leader ogni giorno che passa. Dietro di lui dunque sempre i compagni Primoz Roglic e Jonas Vingegaard, rispettivamente a 1’37” e 1’44” mentre il primo sfidante è il giovane spagnolo, a 2’37”.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Raggiunto il chilometro 0 dopo il tratto di trasferimento, la tappa parte subito a tutta velocità e con diversi tentativi di attacco. Tra coloro che provano ad evadere è molto attivo Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), ma l’alta andatura non consente a nessuno di avvantaggiarsi, anche se, dopo 11 chilometri di gara, il belga riesce a prendere un po’ di margine assieme a Nelson Oliveira (Movistar). I due riescono però a guadagnare al massimo una dozzina di secondi di vantaggio, venendo in seguito raggiunti da altri sette uomini; questo tentativo, tuttavia, ha vita breve, e il plotone torna compatto dopo 20 chilometri percorsi. Gli attacchi proseguono nel tratto seguente, ma la strada pianeggiante rende difficile fare la differenza e rende invece più agevole al gruppo, comunque molto allungato, viaggiare ad alta velocità.

Solo dopo altri dieci chilometri riesce finalmente ad avvantaggiarsi un drappello consistente, composto da 24 unità: Juan Pedro López e Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl-Trek), Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), Damiano Caruso e Kamil Gradek (Bahrain Victorious), Romain Bardet e Alberto Dainese (Team dsm-firmenich), Lennard Kämna (Bora-hansgrohe), Rui Costa, Simone Petilli e Julius Johansen (Intermarché-Circus-Wanty), Nelson Oliveira (Movistar), Rubén Fernández e Andre Carvalho (Cofidis), Michael Storer e Clément Davy (Groupama-FDJ), Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), Sean Quinn e Stefan Bissegger (EF Education-EasyPost), Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny), Kévin Vauquelin e Kévin Ledanois (Team Arkéa-Samsic), Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA) e Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck).

Questi corridori riescono a prendere una quarantina di secondi di margine, ma dietro il gruppo non rallenta, tirato soprattutto da UAE Team Emirates e Ag2r Citroën. I battistrada riescono però a guadagnare ancora qualcosa e, al termine di una prima ora di gara percorsa a 51,2 km/h, il gap supera il minuto. Alla fine, con la strada che inizia a salire verso l’inizio del primo GPM di giornata, il braccio di ferro viene vinto dai fuggivi e il plotone diminuisce così l’andatura, ma altri corridori ripartono all’attacco. Mattia Cattaneo (Soudal-QuickStep), José Manuel Diaz (Burgos-BH), Chris Hamilton (Team dsm-firmenich) e Rui Oliveira (UAE Team Emirates) vanno così a formare un quartetto all’inseguimento dei primi, ma alle loro spalle si forma un altro quartetto con dentro Larry Warbasse (Ag2r Citroën), Vadim Pronskiy (Astana Qazaqstan), Julien Bernard (Lidl-Trek) e Nico Denz (Bora-hansgrohe).

I tentativi non si fermano e, mentre il margine dei 24 battistrada supera i tre minuti, ecco avvantaggiarsi anche un terzetto composto da Cyril Barthe (Burgos-BH), Mikael Cherel e Nicolas Prodhomme (Ag2r Citroën) e una coppia formata da Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates) e Diego Camargo (EF Education-EasyPost). L’inizio ufficiale del GPM del Col Hourcére vede però alcuni corridori del drappello di testa perdere contatto, mentre Cattaneo riesce a riportarsi davanti, mettendosi a fare il ritmo per Evenepoel. Il gruppetto all’attacco si sfilaccia così da dietro, finché non è Lopez a provare ad allungare, provocando la reazione del classe 2000. Unico a reagire a questo scatto, o almeno ad avere le forze per farlo è Bardet, con i due che vanno così a scollinare con nove secondi di vantaggio.

Nella discesa tuttavia insistono nella loro azione, mentre dietro a quel punto Caruso, Lopez, Hamilton, Storer, Van Eetvelt e Castroviejo, con Cattaneo a ruota, sembrano faticare a trovare una intesa, anche se grazie al lavoro di Gradek si riesce ancora a tenere a distanza limitata la coppia di testa. In gruppo invece è la UAE Team Emirates a provare a tenere alto il ritmo, anche se Joao Almeida e Marc Soler mostrano di non averne più di tanto neanche oggi. Ai piedi della salita successiva Bardet ed Evenepoel hanno 47 secondi di vantaggio sui primi inseguitori e 4’14” sul gruppo, ma subito la situazione cambia.

Storer si lancia da solo all’inseguimento, facendo esplodere quel che resta del gruppetto, con Castroviejo e Van Eetvelt che emergono alle sue spalle. Il gruppo intanto continua a riprendere pezzi della fuga iniziale, con la UAE Team Emirates che prova ad alzare ulteriormente il ritmo in favore di Juan Ayuso. L’attacco del giovane spagnolo non tarda così ad arrivare, ma pronta è la reazione del terzetto Jumbo-Visma che si mette alla sua ruota senza colpo ferire. Mikel Landa, Enric Mas, Cian Uijtdebroeks, Davide De La Cruz e Wout Poels reagiscono a loro volta, rientrando facilmente visto il rallentamento di Ayuso quando capisce di essere seguito.

De La Cruz prova così ad approfittarne, ma è Vingegaard a reagire prontamente. Quando ci riprova Ayuso è invece Roglic a rispondere immediatamente. A seguire arriva l’azione di Uijtdebroeks, ma stavolta tocca a Kuss raffreddarne gli ardori giovanili. Risposte pronte che congelano così la corsa, permettendo a Robert Gesink di rientrare e anestetizzare la salita, supportato inizialmente da Emanuel Buchmann. Una situazione che ovviamente non fa che favorire ulteriormente Evenepoel e Bardet, lanciatissimi e capaci di respingere l’assalto di Storer, che al GPM transita con oltre due minuti di ritardo, mentre Lopez, Castroviejo e Van Eetvelt passano con 2’33”. Il gruppo, che nel frattempo ha ripreso gli altri, arriva con un ritardo di sei minuti, facendo ormai comprendere che la battaglia è finita, concedendo sempre più margine.

Da quel momento, con ancora in realtà oltre 40 chilometri da percorrere, infatti tutto resta sostanzialmente fissato fino al traguardo, ad eccezione di Storer che viene ripreso dagli inseguitori e Romain Bardet che nel finale cede al ritmo imposto da Remco Evenepoel. Il belga va così a vincere in solitaria, non nascondendo le lacrime dopo il traguardo, sfogando così il nervosismo, la rabbia e il dolore per quanto successo. Bardet chiude secondo a oltre un minuto mentre arrivano dopo addirittura 6’33” gli altri ex fuggitivi, partendo da Lennert Van Eetvelt che completa il podio. Anticipato per appena un secondo da David De La Cruz che nel finale prova a svegliare tutti dal torpore, il gruppo conclude invece a 8’22” dalla nuova maglia a pois, senza che nessuno di rilevante in classifica generale provi più a muoversi, preferendo tutti seguire il ritmo di un Wout Poels a pieno servizio di un Mikel Landa che ritrova ambizioni di classifica.

Risultato Tappa 14 Vuelta a España 2023

Classifiche Vuelta a España 2023

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