Saluti a… Giovanni Visconti

Giovanni Visconti appende la bici al chiodo dopo aver dato tanto al ciclismo italiano. Il corridore siciliano, pur forse non rispettando le grandissime aspettative che si erano create su di lui a livello giovanile, ha avuto comunque una delle migliori carriere azzurre di questo secolo, vincendo 34 gare in carriera, di cui oltre la metà sul suolo italiano. Il classe ’83, corridore abile in salita e nelle corse di un giorno dal profilo più selettivo, ha in bacheca successi prestigiosi, come due tappe del Giro d’Italia e tre titoli di campione italiano, oltre alla maglia di miglior scalatore proprio della corsa rosa.

Giovanni Visconti si fa conoscere subito dal mondo del ciclismo, conquistando prima il titolo di campione italiano U23 e poi quello di campione europeo U23 a soli 20 anni nel 2003. Diretto da Luca Scinto e Angelo Citracca, due direttori sportivi che incontrerà spesso nell’arco della sua carriera, anche nel 2004 brilla a livello giovanile, vincendo due tappe del Giro delle Regioni, una delle quali davanti a Vincenzo Nibali, amico-rivale con cui ha incrociato spesso strade e destini, a partire dal trasferimento dalla Sicilia alla Toscana in giovanissima età per seguire la strada del ciclismo. Dopo la vittoria anche del GP Kranj e del Giro delle Fiandre U23 arriva la chiamata della Domina Vacanze per fargli firmare il primo contratto da professionista. Il primo anno da pro’ è senza successi anche, se dopo un iniziale periodo di ambientamento arrivano alcuni piazzamenti nelle gare del calendario italiano.

Nel 2006, con la Domina Vacanze che intanto è stata comprata dalla tedesca Milram, arriva il primo successo del corridore italiano alla Coppa Sabatini, che segue i podi al Trofeo Melinda e al Gp Larciano. Le buone prestazioni del 2006 gli valgono la chiamata per l’anno successivo della QuickStep, dove incontra Paolo Bettini, il campione del mondo che molti rivedono nelle gesta di Visconti (un paragone che probabilmente gli è stato di intralcio più che di aiuto durante la carriera), e fa il suo debutto al Giro d’Italia, ottenendo anche il secondo posto nella tappa con arrivo a Comano Terme. Qualche settimana dopo, però, a Genova si laurea campione italiano e con la maglia tricolore indosso riesce subito ad esultare vincendo una tappa del Brixia Tour. Dopo aver chiuso in top 10 la Classica di San Sebastian, torna a brillare nel finale di stagione, vincendo nuovamente la Coppa Sabatini e chiudendo in top 10 anche il Lombardia. Nel 2008 apre l’anno con un secondo posto nella terza tappa alla Ruta del Sol alle spalle di Petacchi, che sarà poi squalificato e quindi costretto a cedere la vittoria al connazionale, ma il momento da sogno della stagione arriva al Giro d’Italia, quando riesce a indossare la maglia rosa. Nella tappa di Peschici si inserisce in una fuga che accumula un vantaggio enorme sul gruppo e così si guadagna le insigne del primato, che riuscirà poi a tenere fino al termine della quattordicesima tappa. Uscito di classifica, Visconti prova ad andare a caccia di tappe e sfiora nuovamente il successo nella tappa di Varese sul percorso del mondiale che poi vincerà Ballan, chiudendo la tappa al secondo posto, a oltre un minuto dal vincitore Jens Voigt, che era andato via a un terzetto di inseguitori italiani a 35 chilometri dall’arrivo.

Nel resto della stagione non riesce a difendere il titolo di campione nazionale, chiudendo comunque con l’argento alle spalle del vincitore Filippo Simeoni e poi ottiene la vittoria al GP de Fourmies, che in quel momento è la prima vittoria fuori dai confini italiani (la tappa della Ruta del Sol gli verrà assegnata più avanti), oltre a vari piazzamenti, tra cui il quarto posto al Lombardia e il secondo alla Japan Cup con cui saluta la QuickStep. Nel 2009, infatti, Visconti torna in Italia, nuovamente alla corte di Scinto e Citracca, firmando con lo ISD Cycling Team, formazione della quale è l’uomo di riferimento assoluto. Il primo successo con la nuova maglia arriva in una tappa del Giro di Slovenia, dopo aver partecipato anche al Giro, riuscendo a ottenere però solo un paio di piazzamenti in top 10. I risultati arrivano però sul finire di stagione con i trionfi alla Coppa Agostoni, al Trofeo Melinda e al Gp Larciano e i secondi posti a Coppa Sabatini e GP Beghelli.

Nel 2010 apre l’anno con una vittoria in Sardegna e conquistando la sua prima corsa a tappe al Giro di Turchia, di cui riesce anche a vincere due frazioni. Dopo essere stato costretto a saltare il Giro d’Italia, visto che la sua squadra non è invitata, Visconti riesce a riconquistare il titolo di campione nazionale a Conegliano, dopo aver vinto anche la frazione inaugurale del Giro di Lussemburgo. La prima gioia con la maglia tricolore riconquistata però arriva solo nel 2011, con la vittoria del GP Regio Insubrica e poi di una tappa della Settimana Coppi e Bartali. Al Giro d’Italia esulta in maglia tricolore anche sul traguardo della diciassettesima tappa, ma la giuria lo declassa al terzo posto per aver spostato Diego Ulissi (che otterrà poi la vittoria a tavolino) che a suo dire non gli aveva lasciato spazio a sufficienza vicino alle transenne scagliandosi anche contro il toscano in un dopo tappa polemico.

A giugno, però, può tornare a festeggiare, confermando il titolo di campione nazionale, vincendo stavolta nella sua Sicilia, ad Aci Catena. Dopo la vittoria del GP Arnaghese e di una tappa alla Settimana Ciclistica Lombarda, nel finale di stagione ottiene qualche piazzamento sparso, tra cui il settimo posto al Lombardia, prima di passare al WorldTour con la maglia della Movistar nel 2012. La prima vittoria con la maglia della squadra spagnola arriva alla Klasika de Amorebieta, ma il siciliano sembra incontrare più difficoltà del previsto, anche per motivi extraciclistici e independenti dalla sua volontà, come dimostra quanto accaduto al Giro d’Italia. Nella notte prima della quindicesima frazione con partenza da Busto Arsizio nella sua stanza di hotel si avverte una forte scossa di terremoto (quello che lascerà tanti danni soprattutto in Emilia-Romagna) e Visconti è uno dei più scossi dalla situazione ed il primo a saltare fuori dalla stanza avvertendo il pericolo.

Il mattino successivo il tre volte campione italiano parte per la tappa, ma a gara in corso viene colpito da un attacco di panico, che lo costringe ad abbandonare la corsa. Per scacciare i fantasmi torna in gara a inizio luglio e a fine mese alza anche le braccia al cielo, vincendo al Circuito de Gexto. Il siciliano, però, riesce a ritrovare davvero sé stesso nel 2013 quando, dopo una difficile campagna primaverile, riesce finalmente a esultare al Giro d’Italia. La giornata del riscatto è quella dello sconfinamento in Francia con arrivo sul Col de Galibier, dove Visconti arriva in solitaria nel mezzo di una bufera di neve, scacciando i fantasmi dell’anno precedente. Due giorni dopo, ormai entrato in fiducia, il classe ’83 si impone anche nella tappa di Vicenza, ancora una volta arrivando da solo sul traguardo, inaugurando però un lungo periodo senza successi.

Nel 2014 fa il suo debutto al Tour de France (resterà la sua unica partecipazione al GT francese), dove si mette in mostra in occasione della diciassettesima tappa che chiude al secondo posto piazzandosi tra il vincitore di giornata Rafal Majka, che poi porterà a casa anche la maglia pois, e il dominatore di quell’edizione della Grande Boucle, la vecchia conoscenza Vincenzo Nibali. Nel 2015 decide di tornare alla corsa rosa, dove trova una continuitò mai avuta prima, che gli consente di restare in classifica fino all’inizio della terza settimana, ma soprattutto di guadagnarsi la maglia azzurra di miglior scalatore andando spesso all’attacco e conquistando vari GPM. La partecipazione alla Vuelta, invece, al netto di un quarto posto nella tappa di Murcia, non lo vede protagonista in prima persona, ma al servizio dei compagni Nairo Quintana ed Alejandro Valverde, che chiudono la corsa rispettivamente in quarta e settima posizione nella generale.  Nel 2016 riesce finalmente a interrompere un digiuno lungo tre anni riconquistando la Klasika de Amorebieta, sfruttando la superiorità numerica del suo team. Al Giro d’Italia sfiora un altro successo di tappa, arrendendosi solo a Mikel Nieve verso il traguardo di Cividale del Friuli, ma prima che finisca la stagione fa in tempo ad esultare ancora vincendo la tappa del Giro di Toscana con arrivo a Montecatini Terme.

Sarà l’ultimo successo in maglia Movistar, visto che nel 2017 c’è il passaggio alla Bahrain Merida, squadra nata quell’anno intorno alla figura di Vincenzo Nibali. Proprio insieme al corregionale partecipa al Giro d’Italia, ma se lo Squalo dello Stretto sale sul podio finale, il corridore nato a Torino si ritira nel corso della ventesima tappa, al termine di tre settimane in cui non è riuscito a lasciare il segno, pur provandoci, come nella tappa di Peschici, quando viene battuto solo dall’ex compagno Gorka Izagirre sul traguardo che nove anni prima gli aveva regalato la possibilità di indossare la maglia rosa. Dopo vari piazzamenti, tra cui un podio di giornata alla Vuelta, arriva anche la prima vittoria con la maglia della compagine asiatica grazie alla vittoria del Giro dell’Emilia con Vincenzo Nibali (che poi vincerà il Lombardia) a completare la doppietta Bahrain. Nel 2018 è protagonista già all’inizio della stagione con il quinto posto alla Strade Bianche, ma il suo mirino è puntato ancora una volta sul Giro d’Italia. E ancora una volta, però, Visconti si ferma a un secondo posto di tappa, battuto stavolta in volata da Enrico Battaglin sul traguardo siciliano di Santa Ninfa. Dopo aver sfiorato il titolo di campione nazionale, battuto solo in volata da Elia Viviani, il siciliano torna al successo al Giro d’Austria, di cui porta a casa ben tre tappe.

Nel finale di stagione è ancora protagonista nelle classiche italiane, ma senza mai vincere, e quindi i successi austriaci sono gli ultimi in maglia Bahrain, visto che nel 2019 torna ancora una volta di Scinto e Citracca firmando con la Neri Sottoli-Selle Italia – KTM. Il primo anno con la formazione Professional italiana si apre con la vittoria della classifica scalatori della Settimana Coppi e Bartali  e il quinto posto nella generale al Giro di Sicilia. La squadra non viene invitata al Giro d’Italia e così in estate si concentra sulle brevi corse a tappe, vincendo una frazione del Giro di Slovenia davanti alla coppia UAE composta da Diego Ulissi e dal fenomeno emergente Tadej Pogacar e una frazione del Giro d’Austria.  Un altro giovane fenomeno del momento è Egan Bernal, fresco vincitore con record di precocità (che sarà poi battuto proprio da Pogacar) del Tour de France, che è costretto ad arrendersi a uno splendido Visconti sul traguardo del Giro della Toscana. Nel 2020 è grande protagonista del Giro d’Italia, chiudendo al secondo posto la tappa con arrivo sull’Etna, battuto solo da Jonathan Caicedo. Visconti prova allora a dare nuovamente la caccia alla maglia di miglior scalatore conquistata cinque anni prima, iniziando una bella lotta con Ruben Guerreiro, che cede la maglia all’italiano dopo la quindicesima tappa. Il portoghese, però, se la riprende due giorni dopo, quando Visconti non riesce a entrare nella fuga, afflitto da una tendinite che lo costringerà persino a lasciare la corsa prima del via della terzultima tappa.

Nel 2021 il suo passaggio alla Bardiani-Csf-Faizané è il grande colpo di CicloMercato italiano dell’anno, con la formazione dei Reverberi che spera di utilizzarlo come chioccia per i tanti giovani corridori del team. Visconti si cala perfettamente nella parte, ma a marzo, durante l’Istrian Trophy arriva una microfrattura al piede (con la quale corre comunque la Milano-Sanremo e la Per Sempre Alfredo), rallenta la sua corsa. Il siciliano recupera comunque in tempo per il Giro d’Italia, dove però fa fatica a entrare nelle azioni del mattino, almeno fino alla tappa di Bagno di Romagna, dove entra nella fuga e chiude al quinto posto. La svolta non arriva e l’unica piccola soddisfazione per Visconti arriva nell’ultima tappa di montagna quando, dopo essere andato in fuga (alla fine della corsa rosa saranno quattro per lui), vince il primo GPM di giornata, ma in serata ai nostri microfoni per la prima volta inizia a parlare apertamente di ritiro, spiegando che l’estate sarà decisiva per la sua decisione. Afflitto dai problemi fisici, però, Visconti corre pochissimo nel resto della stagione, ma i Reverberi non vogliono perdere un uomo squadra così prezioso e così a fine stagione si decide di andare avanti insieme per un altro anno.

Il 2022 si apre con vari ritiri e così Visconti capisce che è arrivato il momento di mettere fine a carriera. L’8 marzo, nel corso della seconda tappa della Tirreno-Adriatico, decide di ritirarsi dopo essere passato dai due paesi in cui ha vinto la prima corsa da dilettante e la prima da professionista, chiudendo così idealmente il cerchio. Il giorno dopo annuncia ufficialmente il ritiro, spiegando che ormai soffriva da mesi, ma dicendosi comunque orgoglioso di quanto fatto nel ciclismo, aggiungendo di non essere un campione (come più volte ha ripetuto) e sottolineando più avanti di “non essere diventato il nuovo Bettini” (un paragone che gli ha portato pressioni extra fino alla fine della carriera), ma come ha detto lui stesso, è stato Visconti e, aggiungiamo noi, essere Visconti significa poter andare avanti a testa alta per la gestione dei tanti momenti difficili della carriera e, anche senza il palmares del fuoriclasse, vuol dire comunque essere un campione per i bei successi ottenuti, per la caparbietà, per la classe e, infine, per gli insegnamenti ai giovani, futuro del ciclismo italiano, che in futuro potranno dire: “L’ho imparato da Visconti”.

Le Gioie

Le soddisfazioni più grandi della sua carriera il siciliano se le è sicuramente tolte in Italia. Tre volte campione nazionale, il classe 1983 in più occasioni è stato protagonista anche al Giro d’Italia. Spesso costretto a lavorare per i capitani, infatti, è comunque riuscito più volte a mettersi in mostra in prima persona. Nel 2008, per esempio, si toglie la soddisfazione di indossare per otto giorni la Maglia Rosa, mentre nel 2013 coglie ben due successi di tappa. Anche nel 2015 sarà grande protagonista, conquistando la Maglia Azzurra di leader della classifica degli scalatori.

Visconti ha poi spesso primeggiato anche nelle classiche italiane di fine stagione, come Coppa Agostoni, Coppa Sabatini e Giro dell’Emilia, conquistato nel 2017 con una bella azione da lontano. L’unica corsa a tappe che l’azzurro è riuscito a portarsi a casa è, invece, il Giro di Turchia, conquistato nel 2010 dopo due vittorie di tappa. Il suo ultimo successo risale al 2019, ma è anche uno dei più emozionanti: a settembre, infatti, vince il Giro di Toscana imponendosi davanti a Egan Bernal che a luglio aveva appena vinto il Tour de France, mentre lui si trovava in ospedale per le conseguenze di una caduta al Giro d’Austria.

Il trentanovenne ha chiuso la sua carriera con 35 vittorie da professionista, che non sono certo poche, ma a queste soddisfazioni possono essere aggiunte anche quelle che gli hanno regalato i suoi capitani. Visconti, infatti, ha corso spesso a fianco di campioni importanti come Paolo Bettini ad inizio carriera, poi Alejandro Valverde quando stava arrivando al culmine della sua carriera e Vincenzo Nibali negli anni della maturità. Con Nibali in particolare ha saputo costruire un grande rapporti di amicizia e stima. Rivali per via delle origini condivise (uno di Palermo e l’altro di Messina), i due si sono trovati a correre da avversari sin da giovanissimi, proseguendo poi nelle categorie dilettantistiche in Toscana, dove il ciclismo è uno sport molto sentito. Una rivalità che ha portato a grandi battaglie e litigi (Nibali nella sua biografia racconta di una corsa in cui si sono addirittura fermati per fare a botte), ma che poi è sbocciata in una amicizia fatta di rispetto reciproco.

I Dolori

Momenti difficili nella sua carriera ovviamente non sono mancati. Tra i più complicati a livello fisico e psicologico sicuramente quanto successo nel 2012, con i primi episodi di attacchi di panico che lo hanno segnato, portandolo al ritiro dal Giro d’Italia e condizionandolo anche in futuro. Un mostro che purtroppo è tornato ad affacciarsi anche in momenti successivi, costringendolo a vivere giornate molto complicate, inevitabilmente con conseguenze – dirette o indirette – su prestazioni e carriera.

Altro episodio che lo ha molto segnato risale ai suoi primi anni di carriera, quando l’amato Franco Ballerini non lo include nei titolari della nazionale malgrado un forfait dell’ultima ora. Convinto che sarebbe arrivato il suo turno, l’allora campione italiano vive piuttosto male l’esclusione da una corsa che sentiva di poter vivere da protagonista – il mondiale è quello di Varese, nel 2007, su un traguardo che aveva mostrato di apprezzare.

Due situazioni dalle quali ha comunque saputo far emergere il suo carattere combattivo e coraggioso, ma anche umile e disposto al sacrificio per i compagni. Quella di Visconti è la storia di un ragazzo, un ciclista e un uomo che ha saputo vincere, combattere e cadere con grande dignità. Come dimostrato fino ai suoi ultimi giorni, quando saluta il gruppo senza nascondersi, ma a testa alta, consapevole di sé stesso e di quello che è stato e che resterà.

Palmarès

  • 2006 (Team Milram, una vittoria)
Coppa Sabatini
  • 2007 (Quick Step-Innergetic, tre vittorie)
Campionati italiani, Prova in linea
2ª tappa Brixia Tour (Esine > Breno)
Coppa Sabatini
  • 2008 (Quick Step, due vittorie)
Grand Prix de Fourmies
3ª tappa Vuelta a Andalucía (Otura > Jaén)
  • 2009 (ISD-Neri, quattro vittorie)
2ª tappa Giro di Slovenia (Kamnik > Lubiana)
Coppa Agostoni
Trofeo Melinda
Gran Premio Industria e Commercio di Prato
  • 2010 (ISD-Neri, sei vittorie)
Classica Sarda Olbia-Pantogia
3ª tappa Presidential Cycling Tour of Turkey (Bodrum > Marmaris)
4ª tappa Presidential Cycling Tour of Turkey (Marmaris > Pamukkale)
Classifica generale Presidential Cycling Tour of Turkey
1ª tappa Tour de Luxembourg (Lussemburgo > Hesperange)
Campionati italiani, Prova in linea
  • 2011 (Farnese Vini-Neri Sottoli, cinque vittorie)
Gran Premio Regio Insubrica
5ª tappa Settimana Internazionale di Coppi e Bartali (Fiorano Modenese > Sassuolo)
Campionati italiani, Prova in linea
Gran Premio Industria Commercio Artigianato Carnaghese
4ª tappa Settimana Ciclistica Lombarda (Gorle > Bergamo)
  • 2012 (Movistar Team, due vittorie)
Gran Premio Primavera
Circuito de Getxo
  • 2013 (Movistar Team, due vittorie)
15ª tappa Giro d’Italia (Cesana Torinese > Les Granges du Galibier)
17ª tappa Giro d’Italia (Caravaggio > Vicenza)
  • 2016 (Movistar Team, due vittorie)
Gran Premio Primavera
1ª tappa Giro di Toscana (Arezzo > Montecatini Terme)
  • 2017 (Bahrain-Merida, una vittoria)
Giro dell’Emilia
  • 2018 (Bahrain-Merida, tre vittorie)
2ª tappa Österreich-Rundfahrt (Feldkirch > Fulpmes/Telfes)
4ª tappa Österreich-Rundfahrt (Kitzbühel > Prägraten am Großvenediger)
8ª tappa Österreich-Rundfahrt (Scheibbs > Wels)
  • 2019 (Neri Sottoli, tre vittorie)
4ª tappa Tour of Slovenia (Nova Gorica > Aidussina)
3ª tappa Österreich-Rundfahrt (Kirchschlag > Frohnleiten)
Giro di Toscana

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