Al Giro con la Bardiani #20 | Giovanni Visconti: “Più di questo non potevo”

Ciao a tutti,

Sono Giovanni Visconti e anche nell’ultima tappa di montagna di questo Giro d’Italia sono andato in fuga,

In questo momento ho un po’ di nausea, perché siamo in macchina, scendendo dalla montagna e sono stanco. Ma è normale, me lo fa quasi sempre. Tornando alla tappa, oggi era l’ultima e speravo di riuscire a farmi vedere ancora una volta. Negli ultimi giorni ci ho provato, ma non sempre ho beccato la giornata giusta, in tv sembra facile, ma beccare queste fughe a queste velocità non è così facile. Oggi ci ho provato, ma era quasi scontato che non si poteva andare in fondo. Io comunque ho tenuto duro il più possibile, poi ci ha ripreso il gruppetto con Caruso e Bardet.

Sono riuscito però a vincere il primo GPM, che era diventato un piccolo obiettivo di giornata. In realtà ho scoperto di aver vinto solo dopo la corsa, perché era in curva e avevo smesso di pedalare ed ero convito che mi avesse passato all’ultimo Albanese. Resta comunque una piccola soddisfazione passare un GPM a 2000 metri, di solito a quelle altitudini soffro parecchio. È un piccolo piccolo premio.

In generale è un Giro positivo per noi della Bardiani. È vero, abbiamo perso un paio di occasioni in cui poter fare risultato, purtroppo per un po’ di sfortuna e perché, come dicevo prima ,prendere le fughe non è mai semplice, però comunque abbiamo portato a casa diversi risultati e siamo stati sempre presenti, anche nelle tappe impegnative. Credo che la mia squadra sia contenta di questo. Per quanto mi riguarda sono arrivato male, proprio male a questo Giro, ho avuto una reazione di orgoglio per cercare di riemergere, alla fine sono entrato in 4 fughe, una è arrivata e ho fatto quinto, più di questo non potevo, mi do la sufficienza per averci messo la grinta e l’orgoglio, ma le gambe sicuramente non erano da sufficienza.

Se devo guardare alla testa mi do un 8  o un 10, perché un altro al posto mio avrebbe mollato, ho passato giornate davvero brutte, stavo davvero male, alla testa do un voto altissimo. Per un ciclista, se vuoi arrivare in fondo, dove non arrivano le gambe, deve arrivare la testa.

Questo potrebbe essere stato il mio ultimo Giro, non lo so ancora, deciderò questa estate in base a come andrà, però se devo scegliere un ricordo di questo Giro è quello di averlo trascorso insieme a un altro palermitano in camera. Mi è servito tantissimo,  da quel punto di vista ci siamo divertiti tantissimo e ci siamo tenuti su di morale. Ormai a fine carriera, il mio ricordo di questo Giro è quello.

Fine carriera? In realtà non lo so ancora, caro diario, sto valutando, in base a come andrà l’estate, se sono in grado ancora di andare avanti o no. Esco sicuramente un po’ in crescendo dal Giro e spero di fare una bella estate  per decidere quello che sarà il mio futuro.

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