Percorso Giro d’Italia 2020, le tappe da non sottovalutare

Il Giro d’Italia 2020 riserverà senza dubbio molte sorprese. Per una corsa di tre settimane è inevitabile, ma la collocazione inedita in calendario a ottobre inoltrato di certo aumenta il coefficiente di difficoltà soprattutto delle tappe intermedie. Il meteo potrebbe riservare sorprese interessanti, così come la condizione dei corridori, tutta da valutare per molti di loro. Come visto anche al Tour de France, le sorprese saranno dietro l’angolo anche al #Giro103. Non ci sarà quindi tempo di rilassarsi nel corso delle ventuno tappe in programma dal 3 al 25 ottobre prossimi. Tra queste, ne abbiamo scelte cinque da non sottovalutare che hanno tutte le carte in regola per ribaltare la situazione, creando situazioni imprevedibili quando meno ci se lo aspetta.

Le Tappe da non sottovalutare del Giro d’Italia 2020

Tappa 2 – Domenica 4 ottobre: Alcamo – Agrigento (149,0 km)

La seconda tappa siciliana di questo Giro d’Italia metterà i corridori già alla prova su un arrivo difficile. i 149 chilometri da Alcamo ad Agrigento si concluderanno infatti al termine di una rampa di 3700 metri con una pendenza media di 5,3%. Il tratto più duro arriverà fino al 9% e quindi sarà una gara al posizionamento migliore da parte dei big. Chi sarà arrivato a questo Giro non ancora in condizioni psico-fisiche ottimali già pagherà dazio e dovrà affrontare una corsa tutta in salita, pentendosi amaramente di avere perso secondi preziosi già al secondo giorno di gara. Chi invece riuscirà a guadagnare anche soltanto grazie agli abbuoni, avrà già una bella base di partenza.

Tappa 5 – Mercoledì 7 ottobre: Mileto – Camigliatello Silano (225,0 km)

La prima settimana vivrà di diverse tappe interessanti, una delle quali sarà quella calabrese da Mileto a Camigliatello Silano, in provincia di Cosenza, sicuramente tra le più insidiose di questa edizione del Giro d’Italia. 225 chilometri sono quasi una classica e i corridori dovranno fare gli straordinari per superare un dislivello molto elevato senza un metro di pianura. Soprattutto il Valico di Montescuro, salita di prima categoria di quasi 25 chilometri al 5.6% (con punte fino al 18%) che verrà superata a meno di 12 chilometri dal traguardo, dovrà essere affrontato con molta attenzione. Si tratta di una salita molto dura soprattutto a causa della lunghezza e sicuramente farà molta selezione dopo i 200 chilometri di gara. Staccarsi già sulle prime rampe significherebbe dare addio a ogni velleità di classifica generale. 

Tappa 6 – Giovedì 8 ottobre: Castrovillari – Matera (188,0 km)

Anche la sesta tappa, che porterà il gruppo dalla Calabria alla Basilicata, si presenta particolarmente interessante all’interno della prima settimana del Giro. Collocata dopo la durissima frazione di Camigliatello Silano, metterà sul piatto un altro arrivo che potrebbe creare un po’ di scompiglio. A inizio tappa verranno affrontati alcuni valichi appenninici che si faranno sentire nelle gambe dei corridori che poi saliranno verso Millotta a 25 chilometri dal traguardo e quindi verso Matera. Gli ultimi cinque chilometri saranno un saliscendi continuo che potrebbe favorire un allungamento del gruppo e quindi qualche sorpresa anche tra gli uomini di classifica. Non è un arrivo durissimo, ma proprio per questo non andrà sottovalutato dagli uomini di classifica in questa fase della corsa.

Tappa 12 – Giovedì 15 ottobre: Cesenatico – Cesenatico (204,0 km)

Tra le tappe più imprevedibili del Giro d’Italia 2020 c’è la Cesenatico-Cesenatico, che ripercorre le strade della gran fondo locale. Il percorso di 204 chilometri sarà un saliscendi continuo perfetto per una fuga da lontano, ma quando ormai saremo a metà ottobre il meteo far la differenza. I GPM in programma sono ben cinque, tre di terza e due di quarta categoria, e questo potrebbe creare difficoltà col passare dei chilometri. Una caduta o un attacco a sorpresa potrebbero far esplodere il gruppo già a molti chilometri dal traguardo. Certo l’ultima difficoltà sarà a trenta chilometri dal traguardo, ma se dovesse esserci stata una forte selezione precedentemente non ci sarà più il tempo per rientrare sulla testa della corsa.

Tappa 21– Domenica 25 ottobre: Cernusco sul Naviglio – Milano (15,7 km)

La cronometro dell’ultimo giorno è sempre abbastanza insidiosa. I valori in campo saranno ormai chiari, ma in caso di classifica corta non saranno semplici da affrontare i 15,7 chilometri, totalmente pianeggianti, tra Cernusco sul Naviglio e Piazza Duomo Milano. Le difficoltà non arrivano tanto dalla altimetria, ma piuttosto dalla planimetria. I celebri lastricati del centro di Milano non sono mai stati amati dai corridori e, soprattutto in caso di pioggia, potrebbero diventare molto scivolosi uniti alle numerose curve che verranno affrontate in città.

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