Giro d’Italia 2020, quattro squadre per tre posti: Gazprom-Rusvelo unico spauracchio per le tre italiane

Saranno annunciate a breve le squadre finali per il Giro d’Italia 2020. Ovviamente le 19 formazioni WorldTour sono invitate d’ufficio e possono preparare con la massima serenità un evento per il quale invece le squadre Professional devono chiedere l’invito. Dopo il panico iniziale dovuto al diritto di partecipazione conquistato dalla Total Direct Energie, le italiane, quest’anno solamente in tre dopo la chiusura della Nippo – Fantini – Faizanè, hanno tirato un gran sospiro di sollievo quando il team manager della formazione transalpina, Jean-René Bernaudeau, ha annunciato la decisione di non partecipare in ragione di un organico non pronto per affrontare un GT prima del Tour De France, grande obiettivo stagionale dei transalpini.

Androni-Sidermec, Bardiani – CSF- Faizanè e Vini Zabù – KTM sono così lanciate verso la partecipazione. Ma un invito per tutte e tre non è scontato, per quanto sembri comunque, al momento, l’ipotesi più concreta, anche dopo il naufragio della EPowers Factory Racing e la scelta della Kometa – Xstras di restare a livello continental, formazioni che avrebbero potuto sfruttare il fattore “casalingo” della Grande Partenza da Budapest. Se altre squadre hanno mostrato il proprio interesse, tra quelli proposti agli organizzatori non ci sono progetti che sembrano in grado di poter spaventare le italiane, con una unica eccezione: la Gazprom – Rusvelo.

La compagine russa, già due volte al via della Corsa Rosa nel 2016 e 2017, ha vissuto un CicloMercato 2020 di livello, rinforzandosi soprattutto grazie all’arrivo di nostri connazionali. L’anima italiana del team è così piuttosto nutrita grazie agli arrivi di Marco Canola, Damiano Cima, Imerio Cima, Cristian Scaroni e Simone Velasco, senza dimenticare anche alcuni membri dello staff e, soprattutto, la presenza di un partner di spessore come Colnago, che fornisce le bici al team russo. Nelle sue due apparizioni il team ha saputo conquistare una tappa (con Alexander Foliforov nel 2017) e ora tra le sue fila avrebbe due ex vincitori (Canola nel 2014 e Damiano Cima lo scorso anno), argomenti che hanno sempre un certo peso nelle scelte sportive di RCS Sport. Inoltre, la presenza in squadra di altri corridori di buon livello come Sergei Chernetski, renderebbe la selezione del team competitiva e appetibile su tutti i fronti.

L’impressione è che gli argomenti non siano comunque sufficienti, visto anche quanto dichiarato in questi mesi da Mauro Vegni, pronto a sostenere il movimento italiano in un momento difficile, ma finché non c’è l’ufficialità nessuno dei tre team manager italiani sembra poter davvero dormire sogni tranquillissimi.

 

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