Giro d’Italia 2019, Primoz Roglic: “Neutralizzazione giusta, altrimenti andava come ieri. Domani potrei perdere la maglia”

Primoz Roglic resta tranquillamente in Maglia Rosa dopo la quinta tappa del Giro d’Italia 2019. Una frazione breve e sulla carta semplice resa difficile dalla pioggia costante che fortunatamente oggi non ha portato conseguenze, anche grazie alla decisione della giuria di neutralizzare il circuito finale. Il capitano della Jumbo – Visma è stato tra coloro che si sono recati alla macchina dei commissari UCI per portare questa richiesta del gruppo, ancora scosso dalla maxi-caduta di ieri che ha portato al ritiro di alcuni corridori, tra i quali Tom Dumoulin (Team Sunweb).

Sicuramente la neutralizzazione è stata una buona decisione – commenta – Altrimenti sarebbe stato molto pericoloso, con tutti che avrebbero voluto essere davanti. Abbiamo visto ieri come ogni giorno possa essere sempre rischioso e con questo meteo oggi sarebbe potuta essere la stessa cosa”.

Alla fine dunque tutto tranquillo per lo sloveno e per gli altri uomini di classifica, che nel finale si sono dunque lasciati sfilare lasciando spazio ai velocisti. “Oggi il tempo non era proprio bello, ma alla fine è andato tutto liscio, quindi va bene così – aggiunge – Ogni giorno è difficile ed è un tassello da sommare. Siamo in una corsa di tre settimane e tutto conta”.

In conclusione una considerazione sul ritiro di Tom Dumoulin e sul peso di una Maglia Rosa che sembra comunque affaticarlo mentalmente. “L’abbandono di Tom Dumoulin non cambia molto per me – commenta con il suo consueto fare laconico – L’unica cosa importante è che il nostro team rimanga concentrato e fare il nostro lavoro nel miglior modo possibile”. Infine, l’ipotesi di concedere domani spazio agli attaccanti per consegnare un simbolo del primato che gli porta via molte energie nel dopo tappa (tanto che anche oggi si è presentato molto tardi alle interviste di rito): “Domani potrei perdere la Maglia Rosa, sembra una tappa adatta alle fughe”. Sicuramente, non saranno in pochi a volerne approfittare per dare un altro senso al proprio Giro.

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