Giro d’Italia 2018, Dumoulin: “Non avevo le gambe per seguire Froome, al momento mi sento un po’ pessimista”

Tom Dumoulin ancora al secondo posto del Giro d’Italia 2018. Davanti a lui non c’è più Simon Yates (Mitchelton-Scott), dominatore sinora, ma il connazionale Chris Froome (Sky), autore di un’impresa d’altri tempi dopo un attacco solitario sul Colle delle Finestre. Il campione uscente ha provato a difendersi, gestendosi come meglio ha potuto, cercando di far valere le sue doti di cronoman, ma si è dovuto arrendere allo strapotere del rivale, che ha culminato la sua folle impresa con un vantaggio di oltre tre minuti sui primi inseguitori, ribaltando completamente la classifica.

“Oggi è stata davvero una tappa folle – commenta il campione uscente – Mi aspettavo la Sky avrebbe attaccato e l’hanno fatto. Le mie gambe erano buone, ma Froome era troppo forte e non avevo le gambe per seguirlo“. Una disamina lucida e implacabile, che mostra l’impotenza di fronte allo strapotere della squadra avversaria, che a un certo punto ha sgretolato gli avversari restando in superiorità numerica in un momento chiave della corsa, lanciando in orbita il suo capitano, partito sullo sterrato.

A quel punto Dumoulin è restato con Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), Richard Carapaz (Movistar) e Miguel Angel Lopez (Astana), rientrato poco dopo. Con il solo francese a colloborare, successivamente coadiuvato dal compagno Sebastien Reichenbach, il corridore neerlandese ha capito velocemente l’andazzo, memore di quanto successo pochi giorni fa. “Sapevo la responsabilità nel gruppo degli inseguitori fosse soprattutto mia – aggiunge – Ognuno ha fatto la sua corsa e posso capire perché non tutti stessero collaborando”.

Se la sconfitta di oggi è cocente, il distacco dalla Maglia Rosa, per quanto abbia cambiato proprietario, è ancora piuttosto basso. Ma chiaramente il colpo odierno è di quelli che fanno male: “Al momento mi sento un po’ pessimista – ammette – Ma vedremo quando mi sveglio domani…”

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