TotalEnergies, Peter Sagan si avvicina al suo ultimo Tour de France: “Un’ottava Maglia Verde? Non è impossibile, ma con questi giovani d’oggi…”

Peter Sagan sta per correre il Tour de France 2023, l’ultimo della sua carriera. Lo slovacco ha già da tempo fatto sapere che chiuderà la carriera da professionista su strada alla fine di questa stagione, dedicandosi ad altri obiettivi sportivi, fra cui i Giochi olimpici di Parigi 2023 con la mountain bike. Il corridore della TotalEnergies si avvicina alla Grand Boucle con 12 vittorie di tappa e 7 Maglie Verdi già in bacheca. L’intenzione è quella di integrare una volta di più questa bacheca di successi, al netto di una condizione generale che non sembra, almeno per quanto visto nell’arco della stagione, quella dei bei tempi.

“Potrei provare a fare qualcosa per la classifica a punti – le parole di Sagan raccolte da Het Nieuwsblad – Un’ottava Maglia Verde non la reputo impossibile, ma con questa nuova generazione di corridori di certo non sarà facile. Vedremo giorno per giorno. Di certo, il Tour de France non mi mancherà. È una corsa molto stressante, penso di essermela goduta solo durante le prime due partecipazioni (2012 e 2013 – ndr): all’epoca era tutto nuovo e facevo anche grandi risultati. Da lì in poi, in realtà, è stato tutto stress”.

Sagan rivela: “Spero proprio che mio figlio Marlon non faccia il corridore. Quest’anno, quando ho finito la Parigi-Roubaix, gli ho chiesto di promettermi che non lo avrebbe fatto. Lui ha riso e mi ha detto: ‘Giocherò a tennis, proprio non capisco perché tu corra in bicicletta…”.

Il tri-iridato ha espresso un pensiero anche sul tragico incidente costato la vita a Gino Mäder: “Non penso ci sia nessuno da incolpare, era una gara come tante altre. Gino non stava lottando per la vittoria, era già stato ripreso e non stava gareggiando per un posto in classifica generale. Quindi, non aveva alcun rischio da prendersi. È stato solo un incidente: posto sbagliato, momento sbagliato. Più sicurezza in gara? Non puoi mettere delle barriere sull’intero percorso. È una discussione delicata, ma in questo caso credo proprio che non ci siano stati errori da parte di alcuno”.

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