CDM Ciclocross, Mathieu Van Der Poel ha corso “con la paura” in Val di Sole

Una sconfitta inattesa per Mathieu Van Der Poel in Val di Sole. Oltre a non aver vinto, il fenomeno neerlandese è stato sempre fuori dai giochi, tanto da chiudere poi in ottava posizione, a oltre tre minuti dal vincitore. Una débacle non proprio prevedibile alla vigilia per colui che arrivava da grandissimo favorito alla decima manche di Coppa del Mondo, forte dei due successi da dominatore nelle prove precedenti, con la caduta di Boom a rovinare un ruolino di marcia altrimenti come sempre straordiario. Così come decisamente inconsueta è stata la portata di questa sconfitta tanto che è stata solamente la terza volta in carriera per lui fuori dal podio di una manche di CDM, la prima da oltre cinque anni (l’ultima volta fu a Hoogerheide, il 22 gennaio 2017).

Dominato in lungo e in largo sin dalle prime tornate, il corridore della Alpecin – Deceuninck ha tagliato il traguardo volendo comunque portare a termine una prova he chiaramente lo ha lasciato molto deluso, ma non ha voluto rilasciare commenti dopo l’arrivo. A cercare di chiarire quanto successo ci ha così pensato suo padre Adrie, ricordando come era stato comunque deciso da subito che non bisognava correre rischi in questa giornata di corsa così particolare, con la neve grande protagonista a cui la maggior parte dei corridori non sono propriamente abituati.

Penso fosse molto spaventato – commenta dunque l’ex professionista neerlandese per WielerFlits – Non c’è molto altro da analizzare. Non gli succede mai. Era la sua prima volta sulla neve e bisogna aggiungere il fatto che non abbia fatto nessun cross lo scorso anno. Anche quest’anno ne ha pochissimi nelle gambe visto che è appena tornato da un ritiro sulle strade spagnole. Non c’è molto altro da analizzare oltre alla paura, lo si poteva vedere ad ogni curva”.

Rientrato immediatamente nel suo bus dopo l’arrivo, il classe 1995 è apparso decisamente contrariato, confermando uno stato d’animo inevitabilmente diverso da quello con cui si aspettava avrebbe chiuso la sua corsa. “Deve essere stato un duro colpo per lui – prosegue suo padre – Di conseguenza puoi essere arrabbiato con te stesso, ma devi anche trovare modo di liberartene. Ci sarà la rabbia, ma la prossima settimana c’è una nuova corsa. Qui bisogna riuscire a correre con le giuste sensazioni e se ci riesci puoi andare anche trenta secondi più veloce ad ogni giro”.

A confronto cita infatti i vincitori di giornata, Puck Pieterse fra le donne e Michael Vanthourenhout nella corsa del figlio: “Nel loro caso vedi l’aspetto positivo, mentre per Mathieu quello negativo. Poi ci sono anche corridori come Eli Iserbyt, che sganciano un piede ad ogni curva. Finché le cose non vanno per il verso storto (il belga è caduto malamente, così come Fem Van Empel, ma fortunatamente senza conseguenze gravi, ndr). Avevamo detto a Mathieu di partire con calma nelle prime tornate per acquisire fiducia in curva. Ma non è andata così, si vede benissimo. Non era la sua giornata“.

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