UAE Emirates, il ds Peiper a ruota libera: “Non mettiamo pressione su Pogacar, Aru è pagato per prendersi la responsabilità”

La UAE Emirates non vuole mettere troppa pressione a Tadej Pogacar. Lo sloveno è stato la sorpresa dell’anno grazie soprattutto ai suo tre successi di tappa e al terzo posto finale alla Vuelta, vinta dal connazionale Primoz Roglic. Tuttavia, il direttore sportivo della compagine emiratina Allan Peiper ha dichiarato a Cyclingnews che la squadra non ha intenzione di mettere troppa responsabilità addosso al classe ’98, che però avrà comunque le sue occasioni, all’interno di una squadra in cui Fabio Aru sarà l’altro capitano. L’ipotesi al momento più probabile è quella di Aru capitano al Giro con Pogacar capitano e al contempo debuttante al Tour.

“Si potrebbe pensare che Pogacar sarà il corridore di punta nelle corse di tre settimane in base ai risultati ottenuti in questa stagione, ma allo stesso tempo è molto giovane e dobbiamo pensarci bene prima di mettergli la responsabilità di un intero team sulle spalle. Per noi è Fabio Aru che deve prendersi la responsabilità, è pagato per questo. Ha avuto un paio di stagioni sfortunate, specialmente l’ultima, ma loro due sono i corridori di punta per le corse a tappe. Aru per la sua storia e Pogacar perché sta già dimostrando grandi cose”.

Peiper ha poi ipotizzato una suddivisione dei GT, pur ammettendo, come già aveva fatto pochi giorni fa Giuseppe Saronni, che una decisione definitiva sarà presa soltanto a dicembre: “Potrebbe essere Fabio al Giro e Tadej al Tour, ma al momento quello che farà Pogacar è tutto da decidere. È ancora molto giovane e pur avendo vinto tre tappe e chiuso in terza posizione alla Vuelta, potrebbe essere ancora un po’ presto per gettarlo nella mischia a capofitto. Tutto sarà comunque deciso nelle prossime due o tre settimane”.

Infine, il direttore della UAE ha rivelato che l’obiettivo sarà quello di ottenere almeno trenta successi stagionali, con la possibilità di arrivare anche a quaranta: “A mio avviso, con il roster che abbiamo, trenta dovrebbe essere il numero minimo di vittorie. Gaviria è andato vicino a 20 vittorie in passato. Quindi se le cose vanno per il verso giusto… Jasper Philipsen ha fatto 33 top ten su 65 gare. Ne ha vinta solo una, ma nella sua seconda stagione potrebbe vincerne fra cinque e dieci. Trenta deve essere il minimo e possiamo puntare a quaranta”.

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