Tour Down Under 2020, Richie Porte non si nasconde: “Questa sarà un’edizione per scalatori, la più dura di sempre”
Richie Porte è pronto a dare la caccia al Tour Down Under 2020. L’australiano sarà ovviamente il capitano della Trek-Segafredo nella corsa che ha già vinto nel 2017 e che quest’anno presenterà un percorso ancora più duro del solito, con la sua amata Wilunga Hill che resta sempre decisiva. Il classe ’85 ha deciso di saltare anche i campionati nazionali australiani, conquistati poi da Cameron Meyer, per preparare al meglio l’appuntamento con la prima corsa World Tour della stagione e interrompere l’egemonia del sudafricano Daryl Impey, vincitore delle ultime due edizioni.
“Questa stagione sono motivato – ha spiegato ai microfoni di Cyclingnews – Mi sono allenato due mesi in Tasmania, concentrarmi solo sulla preparazione per la prossima stagione. Ho scelto di non correre i campionati australiani e la Tasmania è un posto davvero buono per allenarsi, è tranquillo e non ci sono distrazioni”.
Il trentaquattrenne ha poi proseguito concentrandosi su Daryl Impey che, nonostante l’indurimento del percorso, resta uno dei suoi rivali più accreditati: “Una volta al Tour Down Under ce la giocavamo tra australiani, perché già in forma estiva, ma ultimamente gli inverni europei sono stati molto buoni e tutti sono arrivati qui già pronti, con le squadre che vanno a caccia di punti World Tour. Quest’anno probabilmente sarà l’edizione più dura di sempre, ma Daryl ha fatto cose eccezionali negli ultimi due anni e non lo si può tagliare fuori. Può tenere a Paracombe e l’anno scorso ha tenuto bene anche a Wilunga Hill, quindi non si sa mai. Uno come lui può prendere bonus agli sprint durante il percorso, quindi possono esserci vari scenari. Ma quest’anno credo possa essere una corsa più per scalatori. In ogni caso incrociamo le dita”.
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