Tirreno-Adriatico 2023, Patrick Lefevere sulle multe ai corridori: “Sembra che l’UCI sia a corto di soldi”

Anche alla Tirreno-Adriatico 2023, così come accaduto in altre corse di questo inizio di stagione, stanno fioccando le sanzioni economiche a corridori e squadre. L’ultimo caso è quello relativo alle multe e alle penalizzazioni in classifica emesse dopo la sesta tappa della Corsa dei Due Mari, con i corridori ritenuti colpevoli di aver utilizzato parti di strada su cui non potevano transitare. Sul tema delle multe è intervenuto, a suo modo, il direttore della Soudal-QuickStep, Patrick Lefevere, che giusto qualche giorno prima aveva visto un suo corridore, Julian Alaphilippe, sanzionato di 500 Franchi svizzeri per essersi tolto il casco durante un momento di gara.

“Quanto sarà rimasto senza casco? Cinque minuti? Sono 100 Franchi svizzeri al minuto… – le parole del manager belga raccolte da Het Nieuwsblad – Non sto dicendo che si debba applaudire un corridore che si toglie il casco (Alaphilippe lo aveva fatto per togliersi un indumento senza scendere di sella – ndr), ma l’Unione Ciclistica Internazionale per caso si auto-multa quando un palo appare all’improvviso in carreggiata nell’ultimo chilometro di una tappa della Parigi-Nizza? Non ho visto sanzioni per quello sui comunicati ufficiali”.

Lefevere aggiunge: “Sia alla Tirreno-Adriatico che alla Parigi-Nizza stanno piovendo multe. Non è normale quello che le giurie stanno mettendo a verbale. Sembra che l’UCI sia a corto di soldi. Usare le scie delle ammiraglie per rientrare in gruppo era una cosa su cui abitualmente si chiudeva un occhio, così i corridori sfortunati potevano almeno tornare in gara. Ma guardate cos’è successo a James Knox al Tour Down Under 2023: arriva in Australia dall’Europa, cade nella prima tappa e la giuria lo esclude subito perché prova a rientrare in gruppo, peraltro dopo che il corridore ha dovuto sostenere il controllo medico richiesto dal regolamento”.

Il belga lancia infine un appello agli ex corridori: “Quelli che hanno corso conoscono molto meglio il ciclismo rispetto a coloro che non sono stati corridori – le parole di Lefevere – Il mio consiglio agli atleti professionisti che smettono e che vogliono fare ancora qualcosa in questo mondo è: fate il corso per diventare commissario di gara UCI”.

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