Parigi-Nizza 2022, Wout Van Aert: “Per fortuna non conoscevo i distacchi, solo nell’ultimo km mi hanno detto che stavo facendo il miglior tempo”

"È stata una motivazione in più per dare tutto fino al traguardo", ha aggiunto il belga

Colpo doppio per Wout Van Aert nella quarta tappa della Parigi-Nizza 2022. Dopo due terzi e un secondo posto nelle prime tre tappe, il corridore della Jumbo-Visma ha conquistato finalmente il successo nella quarta frazione della gara transalpina, una cronometro di 13,4 chilometri da Domérat a Montluçon, andando così anche a vestire la maglia di leader, sfilata al compagno di squadra Christophe Laporte. Come nella giornata inaugurale della Corsa verso il Sole, inoltre, la formazione neerlandese è stata protagonista di un’altra tripletta; alle spalle del 27enne, infatti, hanno chiuso i compagni di team Primoz Roglic e Rohan Dennis, battuti rispettivamente di due e sei secondi.

“Per fortuna non conoscevo i distacchi – ha commentato Van Aert ai nostri microfoni dopo l’arrivo – Solo nell’ultimo chilometro il direttore sportivo mi ha detto che stavo facendo il miglior tempo, ma non sapevo nemmeno se fosse vero, quindi è stata solo una motivazione in più per dare tutto fino al traguardo. Ho cercato di continuare a stare sui pedali fino all’arrivo, è stato doloroso ma ne è valsa la pena”.

Il 27enne si è detto meno sorpreso di questa tripletta rispetto a quella fatta il primo giorno: “È da un po’ che siamo al top nelle prove a cronometro, Primoz e Rohan sono entrambi medaglia olimpica, e questo dice abbastanza. Finora è stata una settimana perfetta per la squadra, spero che la seconda parte possa andare liscia come la prima”, ha proseguito il nuovo leader della corsa, che riguardo alla possibilità che il maltempo possa costringere gli organizzatori a modificare il percorso delle tappe di montagna ha ammesso con un sorriso di star “pregando per una tempesta di neve”.

Riguardo alle cronometro, invece, Van Aert non nasconde di pensare anche a quella inaugurale del prossimo Tour de France: “Farò anche il Delfinato e lì c’è una cronometro più lunga, di 30 chilometri, quindi è un po’ diversa. Guardando alla distanza, è una buona prova in vista del Tour. Ovviamente, a Copenaghen [il percorso] sarà quasi piatto, quindi questo fa una grande differenza, ma fortunatamente la cronometro è qualcosa che puoi preparare completamente in allenamento, quindi non credo di aver bisogno di fare troppa cronometro nelle gare per essere pronto. Ma questo è qualcosa che prepareremo dopo le classiche. [La crono di Copenhagen] non è la prima cosa che ho in mente, prima ci sono le classiche, potremo iniziare a guardarla dopo la Parigi-Roubaix”, ha concluso il corridore della Jumbo-Visma.

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